Red
2 marzo 2017
Vaccini obbligatori a scuola: il caso ad Alghero
E´ l´obiettivo della mozione Pd che punta ad aprire una discussione sull'obbligatorietà dei vaccini per le iscrizioni nelle scuole comunali. Il documento è pronto ad arrivare nelle Assemblee di Sassari, Alghero e Porto Torres

ALGHERO - Tenere alta la guardia sulle vaccinazioni e portare la riflessione in Consiglio comunale. E' l'obiettivo della mozione Pd che punta ad aprire la discussione sull'obbligatorietà dei vaccini con un documento pronto ad arrivare nelle Assemblee di Sassari, Alghero e Porto Torres. Il tema è delicato ed è stato oggetto di confronti tra il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e gli assessori delle Regioni e delle Province autonome. Quasi tutte, tranne la Lombardia, sono a favore di una legge nazionale.
L'orientamento manifestato dalle Regioni segue la decisione presa da Toscana e Emilia-Romagna che hanno da poco approvato due leggi per rendere obbligatorie le vaccinazioni per i bambini che si iscrivono al nido o alla materna. Anche Trieste ha preso un provvedimento analogo e in questa direzione si stanno muovendo anche Lazio e Puglia. Una stretta decisa dopo l'allarme provocato dai recenti casi di meningite.
Ad illustrare la mozione nelle rispettive aule saranno tre consiglieri comunali del Partito Democratico: Simone Campus a Sassari, Pietro Sartore ad Alghero e Massimo Cossu a Porto Torres. La Sardegna ha una media superiore rispetto alle altre regioni d'Italia sulle vaccinazioni obbligatorie in età pediatrica (95% con una media nazionale del 93) ma la soglia di sicurezza scende sul morbillo, parotite e rosolia (87,67%), varicella e antinfluenzale (67,15), anti meningococco (83,52), anti pneumococcica (83,59) e Hpv (38,4%).
Per questo il documento si chiude con un invito a: «riconsiderare l’opportunità di promuovere provvedimenti atti a ripristinare un livello accettabile di sicurezza sanitaria, mediante il mantenimento di elevate coperture vaccinali, per garantire una copertura vaccinale quantomeno per i vaccini obbligatori, prevedendo modalità di accesso dei bambini agli asili-nido ed alle scuole dell’obbligo più restrittivi, come recentemente disposto ad esempio dal comune di Trieste, valutando la possibilità di modificare le regole di accesso agli asili nido con la previsione di condizionare l’accettazione dell’iscrizione alla pratica vaccinale».
Nella foto: Pietro Sartore
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