Red
10 marzo 2017
Sanità e diritti: se ne parla a Cagliari
Domani mattina, la Sala convegni del Lazzaretto, ospiterà “Il diritto all’assistenza sanitaria pubblica non si tocca”, convegno organizzato da Sardigna Libera, Sardigna Natzione, Fronte, Progres e Gentes

CAGLIARI – Domani, sabato 11 marzo, dalle ore 9 alle 13, la Sala convegni del Lazzaretto, a Cagliari, ospiterà “Il diritto all’assistenza sanitaria pubblica non si tocca”, convegno organizzato da Sardigna Libera, Sardigna Natzione, Fronte, Progres e Gentes. L'incontro verte sulla crisi del Sistema sanitario pubblico in Sardegna, a cui prenderanno parte esperti del settore, medici ospedalieri e dei territori, con i comitati della Rete sarda sanità pubblica, e mira a porre al centro del dibattito delle Istituzioni di competenza il diritto inalienabile dei sardi alle cure mediche gratuite e di qualità per tutti.
Il Convegno è aperto alla partecipazione dei cittadini. «E’ un dovere collettivo difendere il diritto alla Sanità Pubblica nei centri urbani e nei territori, ribadire il No alla Riforma sul “Riordino della rete ospedaliera sarda”, l’alibi con cui in nome dei buchi di bilancio della Sanità, dei quali i sardi non sono responsabili, intende ridimensionare e chiudere gli ospedali dei territori disagiati in tutta l’Isola, compresi importanti presidi ospedalieri di Cagliari al servizio di tutta la Sardegna», dichiarano gli organizzatori.
«Si ribadisce la contrarietà al taglio del personale medico e paramedico, alla soppressione dei servizi sanitari per i nostri ammalati cronici, ai tagli esercitati da Roma a colpi di Decreti Ministeriali, vedi il Decreto Lorenzin sull’assistenza primaria con elevati costi per gli assistiti e la mortificazione professionale dei medici. Difendiamo dalla minaccia di chiusura le Comunità terapeutiche e le Comunità per i percorsi alternativi alla carcerazione. Contro la privatizzazione del sistema sanitario Pubblico e per la difesa del diritto inalienabile alla salute, a partire dai più fragili, i sardi devono essere uniti ed in prima linea», concludono.
|