Mariangela Pala
10 marzo 2017
Due giorni di sciopero rifiuti: chiesto l’intervento del Prefetto
I lavoratori addetti alla raccolta rifiuti alzano il tiro e decidono di scioperare ben due giorni di fila. Venerdì 24 e sabato 25 marzo si fermano il personale del cantiere di igiene urbana di Porto Torres. Lo sciopero è stato proclamato dalle segreterie territoriali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel

PORTO TORRES - I lavoratori addetti alla raccolta rifiuti alzano il tiro e decidono di scioperare ben due giorni di fila. Venerdì 24 e sabato 25 marzo si fermano il personale del cantiere di igiene urbana di Porto Torres. Lo sciopero è stato proclamato dalle segreterie territoriali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel che hanno registrato ancora una volta la richiesta della manifestazione degli operatori delle aziende Ambiente 2.0 e Asa che gestiscono l’appalto rifiuti, a causa della mancata costituzione della società consortile o altra modalità di gestione del cantiere con un’unica azienda.
L’argomento è stato trattato dalla commissione ambiente presieduta da Giuliano Velluto il quale spera che le due aziende in occasione dell’incontro previsto la prossima settimana con i sindacati, trovino un accordo per superare i disagi ed evitare lo sciopero in occasione dell’incontro previsto la prossima settimana. Trattative che dovrebbero scongiurare lo stop, che si preannuncia difficile e in grado di procurare grosse difficoltà nella gestione dei rifiuti abbandonati nelle strade.
Le due giornate di agitazione, infatti, saranno seguite dalla domenica, per un totale effettivo di tre giorni di disagi. Motivi che hanno costretto l’amministrazione a contattare il prefetto di Sassari, Giuseppe Marani «per verificare la situazione dello sciopero e valutare un eventuale precettazione. Al prefetto è stato inviata tutta la documentazione per conoscere la situazione dei rifiuti in città - ha detto l’assessore all’ambiente Cristina Biancu - i maggiori problemi riguardavano i lavoratori di Asa ai cui veniva applicato un contratto collettivo differente per il quale si è provveduto con una copertura contrattuale corretta così come prevista dalla normativa nazionale».
Continua, infatti, il braccio di ferro tra le due aziende Ambiente 2.0 e Asa che lamenta un sovraccarico di lavoro rispetto a quelle che sono le loro quote di appartenenza nell’Ati. «Un pretesto» sottolinea l’assessore «che ha impedito il raggiungimento dell’accordo tra le due ditte sulla consortile», una possibilità oramai sfumata «considerando che - precisa l’assessore Biancu - in questo momento Ambiente 2.0 ha fatto una proposta economica ad Asa per acquisire le sue quote visto che la stessa Asa diceva di voler abbandonare l’Ati». Una procedura che una volta attuata lascerebbe la gestione ell’intero appalto alla sola Ambiente 2.0 insieme a Pianeta Ambiente come previsto dallo statuto interno firmato al momento della costituzione dell’Ati.
Le maggiori criticità riscontrate nel servizio, in questo momento oltre alla raccolta porta a porta interessano le isole ecologiche. «L’amministrazione dovrà decidere se spingere la ditta a fare le migliorie o eliminare le strutture - spiega il funzionario del servizio ambiente, Lia Dettori - e tornare al servizio porta a porta anche per le attività commerciali. In questo caso si dovrà modificare il regolamento comunale che vieta il posizionamento dei contenitori all’esterno, e sappiamo che molte attività non hanno lo spazio interno per tenere i raccoglitori». Infine sulle micro discariche si attendono le telecamere, «c’è un finanziamento di 119mila euro dalla Regione, - informa l’assessore - nel frattempo la Provincia ha deciso di sostenerci con l’acquisto delle foto trappole da posizionare nei luoghi più sensibili».
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