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Mariangela Pala 11 marzo 2017
Fondi per la Class action, promessa di Wheeler
«Valuteremo se all’interno del bilancio da approvare entro marzo ci sono risorse per aiutare i cittadini a portare avanti la class action contro Abbanoa». Il sindaco di Sean Wheeler davanti al pubblico della sala conferenze Filippo Canu si è così impegnato a coprire parte delle spese necessarie alla pubblicazione dell’ordinanza nei quotidiani
Fondi per la Class action, promessa di Wheeler

PORTO TORRES - «Valuteremo se all’interno del bilancio da approvare entro marzo ci sono risorse per aiutare i cittadini a portare avanti la class action contro Abbanoa». Il sindaco di Sean Wheeler davanti al pubblico della sala conferenze Filippo Canu si è così impegnato a coprire parte delle spese necessarie alla pubblicazione dell’ordinanza nei quotidiani, una procedura necessaria e costosa (circa 17mila euro) per avviare l’azione di classe dichiarata ammissibile dal Tribunale di Cagliari.

In occasione dell’assemblea organizzata da Civiltà è Progresso e Adiconsum, l’avvocato Franco Dore consulente legale di Adiconsum ha spiegato che «l’acqua erogata dai rubinetti dal novembre 2009 e sino al mese di ottobre 2015, era risultata insalubre e quindi non utilizzabile per il consumo umano», in particolare per quel periodo tra la comunicazione della Asl e la successiva ordinanza del sindaco «i cittadini hanno utilizzato per 80 giorni senza saperlo acqua non potabile dannosa per la salute». La pubblicazione sui quotidiani dovrà essere garantita una prima volta tra il 10 e il 20 marzo e una seconda volta tra il 10 e il 20 aprile, inoltre si dovrà procedere nell’affissione di copia integrale della ordinanza per 60 giorni nell’albo del comune di Porto Torres.

«I tempi stringono - dice Alba Rosa Galleri, presidente di Civiltà è Progresso – e ci sono procedure a cui non ci si può sottrarre ma che richiedono un impegno economico notevole, per questo chiediamo il supporto dell’amministrazione e degli utenti». Intorno ai mille euro per ciascun utente si aggira la cifra relativa al risarcimento in caso si riesca a provare il danno patrimoniale e non patrimoniale subito e quindi ad ottenere la sua quantificazione e misura. Per ora la decisione dei giudici di Cagliari di riconoscere la legittimità delle istanze degli utenti in merito all’inadeguatezza del servizio idrico fornito da Abbanoa per sei anni, rappresenta un passo avanti per il riconoscimento dei diritti dei cittadini.

L’ordinanza non ha solo una valenza giuridica «ma va letta come restituzione di una dignità ai cittadini di fronte ad una pubblica amministrazione che è latitante e - aggiunge l'avvocato Dore- che non si fa carico di intervenire laddove si rende necessario». Si apre così la fase più complessa dell’adesione massiccia alla class action che ha bisogno di essere supportata da un contributo economico rilevante e che richiede l’impegno di tutti gli utenti e delle stesse forze politiche nel reperimento delle risorse.
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