Red
22 marzo 2017
Davigo in cattedra nell´Ateneo Cagliari
Lectio magistralis Piercamillo Davigo, presidente ANM, questa mattina nell’Aula Magna di Palazzo Belgrano per partecipare al primo dei seminari promossi dal Rettore Maria Del Zompo

CAGLIARI - «Ci sono organismi sovranazionali che chiedono con insistenza all'Italia di mettere un freno alla corruzione, e una classe politica italiana che non ne vuole sapere. La soluzione non spetta alla magistratura, ma ai cittadini». Con queste parole ha chiuso la sua lectio magistralis Piercamillo Davigo, presidente ANM, questa mattina nell’Aula Magna di Palazzo Belgrano per partecipare al primo dei seminari promossi dal Rettore Maria Del Zompo.
«Sta a noi essere sempre più determinati come parte sana della società – ha aggiunto il Magnifico concludendo l’incontro – Anche per questo abbiamo organizzato una serie di seminari culturali e scientifici su temi di grande attualità, per dare la possibilità ai tanti studenti, docenti e cittadini che hanno risposto al nostro invito di approfondire argomenti importanti per la nostra società».
Dopo i saluti istituzionali del Prefetto Giuliana Perrotta e del Presidente del Tribunale di Cagliari Mauro Grandesso Silvestri, è stato il prof. Pietro Ciarlo, costituzionalista e Prorettore all’Innovazione e semplificazione amministrativa, a presentare il dottor Davigo: «Il pool di Mani pulite era costituito da magistrati quarantenni, nati e cresciuti nel clima culturale della nostra Repubblica liberi da condizionamenti - ha detto il docente di Diritto costituzionale -. Quei magistrati oggi rappresentano per tutto il nostro Paese i giudici della effettiva indipendenza della magistratura, per effetto della quale la politica è tornata ad una posizione ordinaria nel nostro ordinamento».
«Sulle intercettazioni spesso si parla a vanvera - ha detto fra l'altro Davigo - quando si dice che se ne fanno troppe. In altri Paesi ne fanno molte di più. Perché da noi le intercettazioni le può fare solo l'autorità giudiziaria». Davigo si è quindi soffermato sulle svolte storiche dei poteri del pm andando indietro sino alla comparsa dei primi collaboratori di giustizia.
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