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Red 30 marzo 2017
Lectio dell´Ambasciatore indiano a Sassari
L´Ambasciatore indiano in visita all´Università di Sassari. Lezione di Anil Wadhwa in Aula Magna sulla politica estera dell’India e le relazioni con l’Italia
<i>Lectio</i> dell´Ambasciatore indiano a Sassari

SASSARI - «È un grande onore per me e per tutta la comunità accademica dell'Università di Sassari dare il benvenuto ad Anil Wadhwa, Ambasciatore dell'India in Italia. Questa giornata è importante per noi, perché conosciamo il valore della cooperazione internazionale, che è la base del nostro sviluppo culturale ed elemento fondamentale per assicurare la pace». Con queste parole il Magnifico Rettore dell'Ateneo di Sassari, prof. Massimo Carpinelli, ha salutato questa mattina in Aula Magna l'Ambasciatore dell'India in Italia, appassionato conoscitore della Sardegna e della sua storia.

Anil Wadhwa ha tenuto una lezione sulla politica estera dell'India e le relazioni con l'Italia nell'ambito di un evento organizzato dal dott. Nicola Mocci, ricercatore di Storia e Istituzioni dell’Asia del Dipartimento di Scienze politiche, scienze della comunicazione e ingegneria dell'informazione. Preceduto dagli interventi del dott. Nicola Mocci e del prof. Francersco Soddu, il discorso dell'ambasciatore, di ampio respiro, ha toccato la crisi finanziaria globale del 2008, le relazioni internazionali con Russia, Stati Uniti, Cina e Giappone, il difficile periodo attraversato dall'Europa ("impegnata nelle molteplici sfide nazionali e nella propria riconfigurazione"), la questione energetica e nucleare.

In un panorama mondiale dominato dall'imprevedibilità, alla quale si deve rispondere con l'adattabilità, alcune certezze ci sono: «L'esperienza ci dice che questo secolo appartiene all'Asia – ha dichiarato Anil Wadhwa – Il cambiamento ha registrato un picco in questo Continente. Ci sono sacche di vivace sviluppo e prosperità in questa regione». Spazio naturalmente alla descrizione dei rapporti con l'Italia, con un comunità indiana che in Italia conta circa 170.000 unità.

E la Sardegna? «La strada migliore è quella di intraprendere un gemellaggio – ha detto Anil Wadhwa – I settori in cui potremmo collaborare in maniera ottimale sono l'archeologia, il turismo (in particolare il segmento crocieristico), la chimica, la produzione della ceramica e di metalli, l'agroalimentare». Ovviamente l'Università potrà giocare un ruolo di primo piano nella costruzione di relazioni stabili e l'Ateneo si propone come centro di connessione per le aziende sarde interessate ad investire in India. In futuro, i settori vincenti nel prossimo futuro potrebbero essere il tessile, la produzione di cuoio e gioielli e l'automotive.

Nella foto: l'Ambasciatore e il Rettore



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