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24 luglio 2007
«Morte indegna, non la meritava»

ALGHERO - «Giovanni Nuvoli è morto in un modo indegno - come nemmeno un animale si tollererebbe morisse – per scelta obbligata dallo Stato italiano». Sono le parole dell'eurodeputato radicale Marco Cappato, segretario dell'associazione Luca Coscioni, che sottolinea tutto il suo disappunto, soprattutto dopo che il medico anestesista, Tommaso Ciacca, su richiesta reiterata di Nuvoli, e dopo diverse visite di specialisti, si era recato a casa di Giovanni per praticare il distacco del respiratore sotto sedazione ed è stato fermato dalle forze dell'ordine su decisione della Procura e del Tribunale di Sassari. «L'Italia dei fautori della “buona tortura” contro la “buona morte” ha applaudito dal giornale della Conferenza Episcopale Italiana fino alla stampa locale sarda - afferma Cappato - una settimana dopo aver fermato Ciacca, quegli stessi “tutori della legge” si sono dovuti arrendere al coraggio e alla forza di un uomo che aveva già sofferto oltre quanto umanamente sopportabile e che perciò ha deciso di interrompere – fino alle estreme conseguenze - l'assunzione di cibo e di acqua. Invece di inchinarsi alla libera scelta di Nuvoli, come chiedono la Costituzione e il rispetto umano, consentendo al suo medico di intervenire con tutte le cautele e la “pietà” della scienza, lo Stato ha deciso che fosse meglio (eticamente? legalmente?) lasciarlo morire un po' alla volta».
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