Red
23 dicembre 2017
Carcere Uta: 80 dosi di hashish stoppate all´ingresso
Oggi, il reparto del Distaccamento regionale Cinofili antidroga della Polizia penitenziaria di stanza a Nuoro, su disposizioni impartite dal Nucleo regionale Cinofili del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria della Sardegna, espletava il proprio servizio di prevenzione e contrasto sui reati di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti nel penitenziario Ettore Scalas

UTA – Oggi (sabato), il reparto del Distaccamento regionale Cinofili antidroga della Polizia penitenziaria di stanza a Nuoro, su disposizioni impartite dal Nucleo regionale Cinofili del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria della Sardegna, espletava il proprio servizio di prevenzione e contrasto sui reati di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti nel penitenziario “Ettore Scalas” di Uta. Oggi era giornata di colloqui familiari e Jeson, un pastore belga malinois, non si è fatto scappare un 60enne cagliaritano, che voleva portare il “regalo di natale” al figlio detenuto.
Infatti, il fiuto di Jeson lo ha segnalato alla Polizia penitenziaria, che subito ha provveduto ad una perquisizione personale nella quale, nascoste negli slip, trovando un'ottantina di dosi di hashish. L’uomo è poi stato denunciato all’Autorità giudiziaria e la droga sottoposta a sequestro.
«Non conosciamo il contesto familiare dell’uomo che ha cercato di portare la droga al figlio – dichiara il segretario aggiunto della Fns Cisl Giovanni Villa - ma, qualunque esso sia, non giustifica un tale comportamento. siamo intervenuti più volte in merito a casi del genere, zii, madri, mogli, padri che cercano in tutti i modi di rifornire la droga ai loro familiari detenuti, ma veramente credono di fare il loro bene? Non è di certo il modo di aiutarci a fare il nostro lavoro, non è questo il modo di aiutare chi sta in carcere. Ci complimentiamo con la Polizia penitenziaria che, al contrario di altri, nonostante subisce spesso e volentieri le critiche della società per una colpa non sua, quella inerente il sistema carcere in generale, cerca in tutti i modi di garantire un servizio adeguato per rendere più sicuri i penitenziari affinché si rispetti l’articolo 27 della nostra Costituzione».
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