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25 luglio 2007
«Accanimento terapeutico: consiglio discuta mozione»

CAGLIARI - «L’atroce scomparsa di Giovanni Nuvoli, che si è lasciato morire di fame e di sete, e la sentenza della magistratura che ha definitivamente assolto il medico che ha staccato la spina del ventilatore di Piergiorgio Welby impongono un atto del Parlamento per disciplinare la cessazione dell’accanimento terapeutico come previsto dall’art. 32 della Costituzione. Anche il consiglio regionale della Sardegna può fare la sua parte approvando la mozione sottoscritta da 34 consiglieri». Lo sostiene la consigliera socialista Maria Grazia Caligaris, segretaria della Commissione “Diritti Civili” che ha richiamato l’argomento intervenendo in aula per motivare il voto favorevole all’ordine del giorno sull’attuazione delle decisioni della Commissione d’inchiesta per l’affidamento della campagna pubblicitaria istituzionale della Regione. «La mozione “a sostegno di una iniziativa del Parlamento per disciplinare l’accanimento terapeutico salvaguardando la dignità umana” – ha sottolineato Caligaris – è stata formalizzata l’8 febbraio scorso in sostituzione di un ordine del giorno presentato il 21 dicembre 2006 a conclusione della discussione sul piano sanitario regionale. Il documento, che non può solo rimanere agli atti del Consiglio regionale, auspica che “il Parlamento approvi al più presto una legge per stabilire un confine tra dovere di cura e accanimento terapeutico attraverso norme più civili e rispettose della libera e responsabile scelta individuale". I problemi sollevati dalle ultime vicende – ha concluso Caligaris – devono trovare una risposta nell’interesse di numerosi gravissimi ammalati, alcuni dei quali anche in Sardegna, sottoposti a trattamenti non sempre rispettosi della dignità umana e della volontà individuale. Un segnale significativo da parte delle assemblee regionali può dare slancio a un problema che riguarda la libertà di scelta terapeutica di moltissimi cittadini».
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