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25 luglio 2007
«Giovanni Nuvoli, giusto funerale religioso»

ALGHERO - E' stata una buona scelta pastorale il funerale religioso per Giovanni Nuvoli, 53 anni da 7 ammalato di sclerosi multipla amiotrofica, attaccato ad un respiratore artificiale, lasciatosi morire rifiutando per giorni acqua e cibo. Lo ha detto a radio vaticana mons. Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la vita entrando nel merito di un dibattito pubblico che riflette sul diverso trattamento riservato a Welby. «Si - ha spiegato Sgreccia - la concessione dei funerali religiosi a chi si lascia morire o nel caso che abbiamo in considerazione o in altri casi simili o di suicidio, viene regolata dall'autorita' pastorale del luogo in base ad alcuni criteri: quando c'e' un'esplicita opposizione alla fede cattolica, un dichiarato rifiuto dei Sacramenti, e' chiaro che non si puo' dare il funerale religioso anche per rispettare la volonta' del paziente stesso, per non imporre una religiosita' per forza, dall'esterno. Quando questo non risulta e ci sono situazioni drammatiche, la Chiesa solitamente interpreta in maniera benigna e concede il funerale religioso. Io penso che in questo caso sia stato applicato un criterio pastorale comprensivo, andando incontro ad una situazione che e' stata di lunga sofferenza. Quindi, noi dobbiamo ritenere che non solo e' pienamente legittimo ma accompagnarlo con la nostra preghiera, perche' le sofferenze affrontate da questo nostro fratello siano state incontrate dalla misericordia e dalla ricchezza di grazia del nostro Signore Gesu' Cristo, Redentore di tutta l'umanita».
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