Red
31 luglio 2018
Libri: Giovanni Floris a Codrongianos
Giovedì sera, nella Basilica Santissima Trinità di Saccargia, verrà presentato il libro “Ultimo banco. Perchè insegnanti e studenti possono salvare l´Italia”, edito dalla Solferino libri

CODRONGIANOS - Ricostruire la scuola per ricostruire l’Italia. È la sfida centrale che Giovanni Floris individua in “Ultimo banco. Perchè insegnanti e studenti possono salvare l'Italia” (Solferino Libri), un'inchiesta dedicata alla scuola in cui percorre (da giornalista, da genitore, da ex studente e da cittadino) il filo che lega crisi ed eccellenze dell’istruzione. Il conduttore di La7, giovedì 2 agosto, sarà ospite a Codrongianos, del festival letterario diffuso Éntula, organizzato dall'associazione Lìberos. Appuntamento alle 21, nella Basilica Santissima Trinità di Saccargia, con Massimo Sechi e Maria Paola Curreli.
È il primo banco e l’ultimo, è il banco di prova. È la scuola, che viene amata e vituperata a giorni alterni, sempre considerandola una sorta di mondo a parte, da celebrare in astratto o, troppo spesso, da riformare su basi ideologiche. Ma oggi sta succedendo qualcosa di più. La logica dell’emergenza ed il “culto del fenomeno”, che stanno affossando l'Italia, rischiano di portare allo sfascio anche l’unica istituzione in grado di risollevarlo, ed è tempo di correre ai ripari. Come? Innanzitutto rimettendo al centro gli insegnanti: il ruolo che rivestono, la professionalità che esprimono. Poi, responsabilizzando studenti e genitori. Solo così sarà possibile dare risposta al disagio che si sente crescere nell’universo dell’istruzione, e che rischia di tracimare dall’alveo degli ordinari disagi, producendo straordinarie tragedie. Le testimonianze di dirigenti determinati, docenti resistenti, studenti speranzosi e genitori agguerriti disegnano un percorso che può invertire la rotta, dalle aule scolasthe a quelle parlamentari, e ridare respiro alla politica. Nata da un anno di incontri in molte scuole d’Italia, questa inchiesta-racconto coniuga la vividezza della narrazione con una ricchezza di voci, storie, informazioni e ricordi.
Il giornalista Floris è noto al grande pubblico per la conduzione dei talk-show d'attualità politica ed economica “Ballarò” e “Di martedì”. Superata la prova di idoneità professionale, fu assunto dal Giornale Radio Rai nel 1996, dove fu inviato e conduttore. In particolare, si trovava a New York all'epoca dei fatti dell'11 settembre 2001. Dopo quella esperienza, fu nominato corrispondente per la Rai dagli Usa, con sede a New York, dove si trasferì. Nel 2002, divenne conduttore di Ballarò, che lo ha portato alla notorietà. È vincitore di numerosi premi tra cui Saint-Vincent, Premiolino, Flaiano, Guidarello ed Elsa Morante. Per Rizzoli, ha pubblicato “Monopoli” (2005), “Risiko” (2006), “Mal di merito” (2007), “La fabbrica degli ignoranti” (2008), “Separati in patria. Nord contro sud: perché l'Italia è sempre più divisa” (2009), “Zona retrocessione. Perché l'Italia rischia di finire in serie B” (2010), “Decapitati. Perché abbiamo la classe dirigente che non ci meritiamo” (2011). Per Feltrinelli, “Il confine di Bonetti” (2008) e “La prima regola degli Shardana” (2016), con il quale ha vinto il Premio Internazionale Capalbio Piazza Magenta 2016-Sezione Letteratura e giornalismo televisivo.
Nella foto: Giovanni Floris
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