Red
19 novembre 2018
Teatro: prima cagliaritana per Antonio Marras
Da mercoledì a domenica, al Teatro Massimo, per la Stagione de “La grande prosa & Teatro Circo”, firmata Cedac/Circuito multidisciplinare dello spettacolo in Sardegna, andrà in scena l’anteprima nazionale dello spettacolo teatrale “Mio cuore io sto soffrendo. Cosa posso fare per te?”, ideato e diretto da Marras e prodotto da Valeria Orani

ALGHERO - Da mercoledì 21 a domenica 25 novembre, al Teatro Massimo di Cagliari, per la Stagione de “La grande prosa & Teatro Circo”, firmata Cedac/Circuito multidisciplinare dello spettacolo in Sardegna, andrà in scena l’anteprima nazionale dello spettacolo teatrale “Mio cuore io sto soffrendo. Cosa posso fare per te?”, ideato e diretto da Antonio Marras e prodotto da Valeria Orani. Il titolo, mutuato da un verso di una canzone di Rita Pavone, racconta tanto della poetica di Marras, che strappa, cuce, prende in prestito, ricrea, immagini, visioni di cultura popolare e narrazioni della memoria di oggetti dimenticati.
Lo spettacolo si articola in quindici momenti, quindici “tranche de vie”, quindici azioni che registrano episodi, sogni, turbe, incubi ed ossessioni, quindici scene che mettono in mostra il comune sentire di generazioni di figli, compagni ed amanti. Sul palco, dieci uomini e dicei donne interagiscono con dieci cuori vestiti di niente o con gli abiti appoggiati come se si trattassero di corpi estranei, elementi inutili o imposti dal comune senso del pudore e come ha dichiarato lo stesso Marras: «Ho chiamato venti performer, bravissimi attori, giovani promesse del teatro. Li ho resi complici di questa follia, premettendo che probabilmente avrebbe rovinato le loro carriere e con mia grande sorpresa hanno aderito tutti con entusiasmo». In scena, il senso di colpa, angoscia, smarrimento e tensione e paura di tutto: della maestra, dell’età, della famiglia, delle feste e della religione. Soprattutto paura del cuore al quale l'uomo è asservito e che decide dei destini di chiunque.
Nella moda, Antonio Marras tende ad accostare gli opposti: globale–locale, civilizzato–primitivo, maschile–femminile, ricco–povero, vecchio–giovane. Innesti che sono ricerca e che si amplificano e moltiplicano nella contaminazione tra arti visive, teatro, cinema, musica e danza. La vita è un linguaggio con una grammatica creativa trasversale, con la seduttiva tendenza agli intrecci, alla fusione ed alla creazione di altro. Per Marras, «Non esiste nell’universo niente di isolato, ma tutti si corrisponde: natura, uomini, animali, oggetti» e con queste premesse il passo per arrivare alla prima regia teatrale è stato breve. Martedì 27 novembre, lo spettacolo sarà rappresentato, ancora nell’Isola, nell’ambito di ExPop Teatro–16esimo Festivalguer, al Teatro Civico di Alghero.
Nella foto (di Daniela Zedda): Antonio Marras
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