S.O.
4 luglio 2019
Ndrangheta, sequestri per 120mln anche ad Alghero
L´Operazione "Giù le mani" ha portato la Polizia a sequestrare beni per oltre 120 milioni di euro. Ecco come la ndrangheta aveva allungato i suoi tentacoli nei comuni a nord della Capitale. Sequestri anche nella città di Alghero

ALGHERO - Sgominato parte del sistema delle cosche ndranghetiste inserito nel tessuto economico della provincia di Roma. Uno schema semplice, adottato per tre decenni nell'area a nord della Capitale. Così i calabresi avevano allungato i loro tentacoli criminali su aziende agricole, di legnami, zootecniche, del commercio di fiori e piante, ma anche supermercati ed altre reti di imprese estendendo il loro business anche in altre province italiane. Un sistema consolidato che ha portato i clan della ndrangheta calabrese ad accumulare una incredibile quantità di denari e beni immobiliari e societari, con la polizia che nell'ambito dell'operazione "Giù le Mani" ha sequestrato beni per oltre 120 milioni di euro, infliggendo un duro colpo alla criminalità organizzata.
I rilevanti interessi imprenditoriali sono emersi anche nell’area della Tiberina e della Flaminia, quali Rignano Flaminio, Morlupo, Sant’Oreste, Capena, Castelnuovo di Porto, Campagnano e Sacrofano. Ma investimenti sono risultati anche in Sardegna, nello specifico nella Riviera del corallo. Poi a Rocca di Cambio (L'Aquila), Genova, Bruzzano Zeffirio (Reggio Calabria) e Faleria (Viterbo), inquinando profondamente l’economia legale, anche avvalendosi dell’apporto di specifiche competenze professionali, istituzionali e del sistema bancario.
Nel dettaglio, il provvedimento giudiziario ha riguardato un vasto compendio patrimoniale dal valore di oltre 120 milioni di euro, atteso che restano ancora da quantificare le disponibilità finanziarie presenti sugli oltre mille rapporti bancari accertati e gli ulteriori beni che dovessero essere individuati in corso di esecuzione: 173 immobili, ubicati in Roma, Rignano Flaminio; Sant’Oreste; Morlupo; Capena; Castelnuovo di Porto; Campagnano Romano; Riano; Grottaferrata; Faleria (Viterbo); Rocca di Cambio (L'Aquila); Alghero (Sassari); Genova e Bruzzano Zeffirio (Reggio Calabria).
E poi sotto sequestro 38 quote societarie e ditte individuali; 40 complessi aziendali di cui 7 supermercati siti in Roma, Rignano Flaminio, Capena, Fiano Romano, Morlupo e Castelnuovo di Porto; 4 allevamenti di bovini, bufalini, ovini e cavalli; 38 veicoli tra cui una Ferrari F 131 ADE; 1 contratto di rete di imprese e fondo patrimoniale finanziato dalla Regione Lazio di € 100.000; titoli per l’erogazione di aiuti all’agricoltura finanziati dall’Unione Europea; oltre 1000 rapporti finanziari; gioielli e preziosi il cui valore deve essere periziato, contenuti in 3 cassette di sicurezza già sottoposti a sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p.; assegno circolare di 90.000 euro.
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