Red
21 luglio 2019
Operazione SeaWay: diciassette arresti
Traffico internazionale di stupefacenti e spaccio tra Albani ed Italia. Il triangolo della droga Sardegna-Emilia Romagna-Albania è stato individuato ed interrotto dai Carabinieri del Comando provinciale di Sassari, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Cagliari

OLBIA - Nelle prime ore di questa mattina (domenica), sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Cagliari che ha diretto l’intera attività investigativa, i Carabinieri del Comando provinciale di Sassari, in collaborazione con il Comando provinciale di Ferrara, il decimo Nucleo Elicotteri di Venafiorita e lo Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari, su richiesta della stessa Procura, nei confronti di otto indagati che sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. L’indagine, denominata “SeaWay”, è stata avviata a fine ottobre 2016 dopo l'analisi sullo spaccio di sostanze stupefacenti nella piazza di Olbia, ed in particolare nella Costa Smeralda; i militari del Reparto Territoriale di Olbia hanno iniziato ad osservare alcuni albanesi ed italiani che, alla luce dei loro trascorsi penali, facevano presumere che stessero trafficando stupefacenti.
L’attività si è subito sviluppata con primi importanti riscontri sul campo grazie all'attività di osservazione e pedinamento che ha permesso di individuare due albanesi in possesso di un chilogrammo di cocaina purissima, motivo per cui, il 30 dicembre 2016, sono stati tratti in arresto. L'arresto ha portato le indagini sulla “strada del mare”, perché l’organizzazione criminale sfruttava i trasporti marittimi per muovere lo stupefacente. I militari hanno così ricostruito il profilo di un’organizzazione italo-albanese, che importava in Sardegna importanti quantità di cocaina, con l’utilizzo di corrieri sia stranieri, sia italiani. Nel corso delle indagini, nel primo semestre del 2017, sono emerse diverse attività illecite da parte di alcuni giovani della zona e, a febbraio, è stato arrestato un 25enne per la detenzione di circa 2,5chilogrammi di marijuana, poi risultati essere un pagamento di una partita di cocaina. L'azione ha aperto un ulteriore intreccio investigativo che ha consentito di arrestare quattro italiani trovati in possesso di un chilogrammo di cocaina purissima. L’indagine si è poi concentrata sul traffico e spaccio di cocaina individuando, in alcune persone locali e del Cagliaritano già note alle Forze dell'ordine, il canale Sardegna-Albania, che si era consolidato con delle basi logistiche localizzate nel Lazio, in Lombardia ed in Emilia Romagna. Da queste basi, i corrieri raggiungevano l’Isola sui traghetti passeggeri dai porti di Livorno e Civitavecchia.
L’attività è stata condotta dalla Sezione operativa del Reparto Territoriale di Olbia con il coordinamento della Direzione centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno, unità interforze che coordina tutte le attività antidroga e permette un costante coordinamento tra le Forze di Polizia in campo. La Dcsa ha permesso ai militari di Olbia di confrontarsi in tempo reale con altri organismi antidroga e, grazie all’attività investigativa, è stato possibile identificare l’intera organizzazione, a partire dal vertice, identificato in un albanese, residente all’estero e noto narcotrafficante ricercato già da altre Forze di Polizia. A quel punto, l’attenzione è stata rivolta a ricostruire il movimento di droga dall’Albania alla Penisola e, successivamente, cristallizzare l’attività di spaccio in Gallura. Il destinatario finale del traffico erano sia i giovani (verosimilmente anche in età scolastica), sia la movida della Costa Smeralda ed i principali locali pubblici. Nell'agosto 2017, nel corso di successivi accertamenti e di ulteriori servizi di osservazione ad Olbia, e seguendo i movimenti dei membri dell’organizzazione, i militari hanno arrestato un giovane olbiese, attualmente detenuto in carcere per altra causa, che aveva importato 2chilogrammi della pericolosissima “cocaina nera”, individuata grazie alle analisi del Ris di Cagliari e verosimilmente introdotta per la prima volta in Sardegna. Questo stupefacente si presenta confezionato con l’utilizzo di particolari sostanze chimiche che ne modificano il colore, rendendo la sostanza non più di colore bianco brillante o rosa, bensì marrone scuro, e la rendono non individuabile dalle unità cinofile, oltre al fatto che risulta altamente pericolosa per chi ne fa uso.
La morsa degli inquirenti si è stretta ulteriormente intorno ad un albanese, già residente ad Olbia, promotore dell’organizzazione, che è stato arrestato per la detenzione di 1,5chilogrammi di cocaina purissima ed 1,5chilogrammi di eroina, quest’ultima molto richiesta nella piazza di Sassari, e spacciata da un senegalese, anch’egli parte integrante dell’organizzazione smantellata con l’operazione dei Carabinieri di Olbia. L’intera indagine, nel suo complesso, ha consentito di interrompere un ingente e remunerativo flusso di stupefacenti dall’Albania alla Sardegna passando per la Penisola e destinato soprattutto ai giovani delle scuole, alla movida della Costa Smeralda ed alle coste del nord Sardegna. L’indagine ha portato all’arresto di nove persone in flagranza di reato negli ultimi due anni e sei soggetti con l’ordinanza eseguita alle prime luci dell’alba, nonché al sequestro complessivo di 10chilogrammi di cocaina, eroina e marijuana, mentre altre due persone potrebbero essere andate all’estero e sono oggetto di ricerche in ambito internazionale.
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