Il presidente del Marine Club di Alghero scrive a sindaco e dirigente e prospetta tre strade per risolvere quella che definisce «una presa in giro per la città»
ALGHERO - Non c'è pace per "la
Corallina", l'imbarcazione a vela latina donata alla città di Alghero e finita sotto i riflettori dopo le rivelazioni del presidente del Marine Club Alghero,
Gianni Cherchi, e la pesante replica di
Franco Simula.
Con una dettagliata nota indirizzata al sindaco Mario Conoci ed al dirigente del settore Programmazione Pietro Nurra, il presidente del Marine Club, «preso atto che la donazione è rientrata nel più ampio progetto di Cittadinanza attiva», chiede chiarimenti e ritorna su quella che definisce «una mistificazione storica della realtà» - l'aver spacciato una imbarcazione da diporto per barca adibita alla pesca del corallo di Alghero - e chiede un immediato intervento.
Cherchi domanda se il titolare de "La Corallina" abbia ancora diritto agli sgravi dei tributi di cui ha goduto, «nonostante abbia fatto un regalo a se stesso, prendendo in giro la città», e consiglia al dirigente tre diverse strade per risolvere quello che definisce «il problema dell'imbarcazione» (oggi è esposta in prossimità della Scalo Tarantiello): rimozione immediata della barca; lasciarla dove si trova dandole il nome originale di "Valeria" e definendo la vela latina nella didascalia; reperire una vera barca a vela latina già adibita alla pesca del corallo interessando i numerosi club nautici presenti ad Alghero.