Red
31 agosto 2020
Adios amor: applausi per Franco Cano
Nella corte di Casa Gioiosa al Tramariglio, gremita da spettatoridi tutte le età, sono risuonate le note del nuovo progetto musicale del cantantautore e poeta algherese

ALGHERO - Una salva scrosciante di applausi ha chiuso venerdì “Adiós amor”, il concerto del cantantautore e poeta algherese Franco Cano. Nella corte di Casa Gioiosa al Tramariglio, gremita di spettatori di tutte le età, sono risuonate le note del nuovo progetto musicale del maestro. Rispetto alla versione in studio (al momento nelle mani di Attilio Lombardo del “Chicken Coop studio”), la versione live diventa più prog-rock grazie alle sonorità di organo Lo-Fi di Valentino Cubeddu, alle bacchette pesate di Matteo Malgari e all’incalzante chitarra di Antonio Fortunato.
Il progetto glocal (genuinamente algherese e proprio per questo con valenza globale) ha riportato Cano sulla scena musicale dopo una pausa piuttosto lunga, nella quale si è dedicato principalmente al suo mestiere di insegnante e alla scrittura. La scaletta della serata ha incluso tutti i brani del nuovo lavoro, iniziando con “L’Alguer”, aperta dalla sofisticata tromba di Giuseppe Manca, e anche alcune cover: “Sant Miquel humanitzat”, con una dinamica che ne attualizza il messaggio, e “Ull per ull” del cantautore catalano Adrià Puntì, con un interessante intervento alle launeddas del maestro Dante Tangianu.
Due ospiti speciali hanno impreziosito la serata, Gina Marrosu, che ha reso omaggio alla tradizione musicale con il brano “Cor meu” (Catardi-Fadda) e proposto il fresco nuovo brano “La mia casa” composto per lei da Franco Cano. Visto il successo (anche sui social) dell'esecuzione alla presentazione di uno studio su Pino Piras di qualche giorno fa, Daniela Mulas (seconda ospite della serata) ha riproposto la sua delicata versione di “Blanca mare dolenta” e poi “La creacció” dal repertorio dello scomparso cantautore algherese. La serata, melle “Festes 31 de Agost” dell’Obra cultural de l’Alguer, è stata realizzata come un’attività parte della convenzione dell’Obra con la Diputació de Barcelona (presente con una folta delegazione di catalani, che hanno apprezzato il valore musicale e poetico della serata), il Parco di Porto Conte e il Parco dell’Asinara. Il concerto, che originariamente era previsto per Lo Quarter e che per problemi tecnici è stato spostato nel Parco di Porto Conte, aveva il patrocinio della Fondazione Alghero.
Nella foto (di Gian Paolo Lauro): Franco Cano
|