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Cor 21 gennaio 2021
«Su Punta Giglio falsità e inesattezze»
Il presidente della cooperativa che intende recuperare il bene demaniale dell'ex postazione antiaerea di Punta Giglio ad Alghero, per realizzarne un centro ricettivo-ricreativo eco-sostenibile, replica a quelle che chiama «falsità e inesattezze» contenute nelle dichiarazioni delle associazioni ambientaliste
«Su <i>Punta Giglio</i> falsità e inesattezze»

ALGHERO - Il legale rappresentante della Cooperativa "Il Quinto Elemento", Salvatore Dipietro, società che intende realizzare un moderno centro ricettivo-ricreativo, integrato nel favoloso contesto ambientale rappresentato dell'ex postazione antiaerea di Punta Giglio ad Alghero, un luogo dove poter soggiornare e praticare il cicloturismo, il trekking, la vela e sperimentare varie attività legate alla filiera agroalimentare locale, replica a quelle che chiama «falsità e inesattezze» contenute nelle dichiarazioni delle associazioni ambientaliste e culturali locali. Grig, Lipu, Legambiente, Wwf e "Nel Vivo della Storia", avevano sollevato una serie di dubbi e questioni tecniche sul progetto risultato vincitore del bando "Cammini e Percorsi", iniziativa a rete avviata di concerto tra Mibact, Mit, Anas Spa e Agenzia del Demanio, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed inquadrato nell’ambito del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo 2017–2023, a supporto del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche e del Piano Straordinario della Mobilità Turistica. Dubbi fatti propri di recente anche dal direttivo di Sardenya y llibertat.

Secondo Salvatore Dipietro, l'articolo pubblicato dal Quotidiano di Alghero con le dichiarazioni di Maria Antonietta Alivesi, Francesco Guillot, Roberto Barbieri, Carmelo Spada e Rolando Galligani, rappresentanti delle rispettive associazioni, contiene però «numerose inesattezze ed alcune falsità che traggono inevitabilmente in inganno il lettore e, quel che è più grave, gettano un’ombra decisamente negativa sull’operato della Cooperativa». «Un danno - precisa - da un punto di vista reputazionale, ma potenzialmente anche da un punto di vista economico e commerciale, quantificabile nel pregiudizio conseguente alla compromissione degli accordi già stipulati per la esecuzione dei progetti approvati». Di seguito la nota integrale.

Si afferma che l’iter burocratico seguito dalla Cooperativa non sarebbe concluso, poiché “molto resta ancora da accertare e valutare da parte degli stessi enti istituzionali preposti alla verifica del progetto”. Il che è decisamente falso, attesa la conclusione dell’iter SUAPE e il rilascio del Provvedimento Unico n.2749 con allegati pareri positivi di tutti gli Enti preposti.
Si entra del tutto impropriamente nel merito di questioni giuridico-amministrative già affrontate con le Amministrazioni preposte che, all'esito, hanno rilasciato parere positivo al fine dell’ottenimento del già citato Provvedimento Unico n.2749.
Si paventano, in maniera del tutto infondata e strumentale, “eventuali future richieste di ampliamenti della struttura ricettiva”. In proposito basta una mera osservazione che chiunque, guidato dal semplice buonsenso, può formulare: in base alle indicazioni progettuali già presenti nel bando dell’Agenzia del Demanio e soggette alla approvazione da parte delle Autorità preposte, non vi è alcuna possibilità di ampliamento dei volumi esistenti salvo che non si voglia rischiare procedimenti amministrativi e/o penali. Pare quasi offensivo per chi scrive e per chi legge evidenziare che la Cooperativa ed i suoi vertici un tale rischio non hanno alcuna intenzione di correre.
Si insinuano maliziosi dubbi sul corretto operato delle Amministrazioni preposte alla valutazione, affermando che “La condotta fognaria e la rete idrica appaiono, a nostro parere, e in tutta evidenza delle infrastrutture vere e proprie in area parco e di massima tutela” mentre in tutte le relazioni è stato evidenziato come la condotta di adduzione idrica sia dedicata unicamente al compendio e non rientri quindi nelle urbanizzazioni a rete. Saranno eventualmente le Amministrazioni chiamate in causa a valutare l portata diffamatoria di tali affermazioni. Per quanto ci riguarda, abbiamo certezza di avere osservato tutte le indicazioni e le prescrizioni impartite dagli organi di controllo.
Si pretende di avere documentazione e lo si fa con estrema malizia (al confine con la malafede), posto che la Cooperativa, tramite i suoi tecnici, in seguito all’incontro del 22.12.2020 ha già fornito ai richiedenti i documenti richiesti, e si menziona una “nuova richiesta di accesso agli atti” ma alla Cooperativa non è mai stata notificata da nessuno alcuna precedente richiesta di questa natura: sarebbe quindi utile rivolgere richiesta di chiarimenti al Comune di Alghero.



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