G.P.
25 marzo 2021
Giardino dei Giusti al Canopoleno: per non dimenticare
Un ulivo piantato, nel grande giardino interno del Convitto Nazionale Canopoleno, insieme ai ragazzi che insieme al simbolo dell´ulivo trasmetteranno quel ricordo di uomini e donne, dei sette sardi che misero in gioco la loro stessa vita per salvare altre vite.

ALGHERO - Un ulivo piantato, nel grande giardino interno del Convitto Nazionale Canopoleno, insieme ai ragazzi che insieme al simbolo dell'ulivo trasmetteranno quel ricordo di uomini e donne, dei sette sardi che misero in gioco la loro stessa vita per salvare altre vite. A Gariwo (Gardens of Righteous Worldwide), il Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano, così come a Gerusalemme nel parco vicino allo Yad Vashem, per non dimenticare la Shoah perché la memoria è un elemento cardine.
«E’ un momento di grande importanza per la nostra scuola- ha dichiarato il direttore del Canopoleno, Stefano Manca- per consolidare le radici della memoria dando il giusto tributo al coraggio di chi si è opposto alle leggi razziali. Ma più importante è compiere questo passo insieme ai nostri ragazzi che comprendendo il passato guardano al futuro». Così il Giardino dei giusti è nato anche a Sassari, grazie alla mozione della consigliera comunale Virginia Orunesu e alla collaborazione tra Il Canopoleno, il Polo Tecnico e l'amministrazione comunale di Sassari e il Corpo Forestale dello Stato.
Un ulivo, frutto di un ceppo secolare manterrà indelebile il ricordo della Shoah. Di chi l’ha subita e di chi ha provato a resistere ai suoi effetti deflagranti. «La scuola rappresenta un momento di formazione e di conoscenza ma anche di memoria – ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Sassari Antonello Sassu - ed è questo l’elemento fondamentale. Messaggi come questo devono essere raccolti e tenuti vivi dalle istituzioni scolastiche perché non si dimentichi la storia».
Nella foto: un momento della cerimonia
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