Red
17 giugno 2021
Rimozione reti fantasma a Porto Torres
La Guardia costiera a tutela dell´ambiente marino, in collaborazione con il Rotary club. Circa 400chilogrammi di reti sono state recuperate ieri

PORTO TORRES – Ieri (mercoledì), è scattata un'importante attività da parte del Quarto Nucleo Sub della Guardia costiera di Porto Torres nello specchio acqueo antistante la Centrale di Fiume Santo, dove sono stati recuperati dal fondale marino circa 400chilogrammi di “reti fantasma”. Il materiale, conosciuto anche come “muro della morte”, oltre a costituire una strumento altamente pericoloso e inquinante per la flora marina a causa della dispersione di microplastiche, rappresenta un pericolo anche per specie marine come tartarughe e cetacei che ne possono rimanere intrappolate.
L'attività ha potuto contare sulla collaborazione con il Rotary Milano Scala, che ha sostenuto le spese connesse allo smaltimento del materiale. L'attività si inserisce in una campagna più vasta avviata a livello nazionale dalla Guardia costiera già nel 2019, su mandato dell'allora ministro dell'Ambiente e che, fino a oggi, ha permesso di rimuovere dal fondale oltre 12tonnellate di materiale, proseguirà nell'ambito della campagna ambientale “Reti fantasma 2021” e andrà avanti per tutto l'anno con l'obiettivo di rafforzare la tutela dell'ecosistema marino.
La collaborazione tra la Guardia costiera e il Rotary, che hanno operato sotto il coordinamento della Direzione marittima di Olbia, diretta dal capitano di Vascello Giovanni Canu, è stata fondamentale ed è la testimonianza di come una sinergia tra Amministrazioni pubbliche e associazionismo privato possa produrre eccellenti risultati a beneficio del “bene comune mare”, Le reti abbandonate rimosse dai fondali marini sono poi state avviate a smaltimento previa distruzione. Il comandante della Capitaneria di porto di Porto Torres, capitani di Fregata Gianluca Oliveti, e Gabriele Grandini del Rotary Milano Scala hanno espresso grande soddisfazione per i risultati conseguiti con questa attività, finalizzata anche a favorire una mafggiore educazione ambientale, soprattutto verso i più giovani, e in modo particolare sui danni provocati dalla dispersione di rifiuti in mare e di come questi possono rappresentare un grave pericolo non solo per le coste e i mari, ma anche per la salute dell'uomo.
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