Nella violenta resa dei conti interna all´Amministrazione di Alghero s´inseriscono i consiglieri comunali di opposizione e non fanno sconti: «Chi ha pesantemente pagato questi due anni di scontri è stata la città»
ALGHERO - «La lettera depositata in Comune e in Meta, nella quale l’assessore Marco Di Gangi attacca frontalmente Andrea Delogu, presidente della Fondazione, è tutto tranne che un fulmine a ciel sereno. Che i rapporti tra assessore e presidente fossero tesi da tempo lo sapevano tutti e ovviamente primariamente lo sapeva il sindaco Conoci. Come al solito però, durante questi due anni di scontri più o meno aspri, Conoci aveva scelto di restare fermo, immobile, mentre tra i due uomini che hanno in mano la programmazione turistica della città di Alghero si svolgeva un continuo spettacolo di dispetti e sgambetti, di stanze contese e di atti divergenti. Ovviamente da questa strategia del Sindaco, che, da sempre alla ricerca dell’invisibilità - per dirla col gergo della pesca - preferisce la tecnica della lenza morta alla pesca a strappo, con parti della sua maggioranza che si scontrano ferocemente senza mai intervenire, lo sconfitto più grande è il governo della città. O meglio la città senza governo».
Così la nota a firma dei consiglieri comunali dei gruppi consiliari di centrosinistra - Per Alghero, Futuro Comune, Sinistra in Comune e Partito Democratico, sullo scontro tra assessore alla Cultura e Turismo, Marco Di Gangi, e presidente della fondazione ex Meta, Andrea Delogu [
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«Chi ha pesantemente pagato questi due anni di scontri tra assessore e fondazione, per esempio, è stata la programmazione turistica di Alghero, che ha subito continui contraccolpi fino all’incredibile “buco” del bando delle città creative Unesco, dove Alghero, grazie all’ennesimo corto-circuito tra assessorato e fondazione, ha rinunciato a partecipare.
Ora al di là dei loro problemi politici (è evidente che una coabitazione tra Di Gangi e Delogu non è più ipotizzabile, non solo per questioni statutarie o giuridiche) che non ci appassionano, restano da chiarire proprio i problemi di natura legale. Aspettiamo di capire dagli organi deputati (Segretaria generale, dirigenti anticorruzione, sindaci della fondazione…) se la denuncia dell’assessore risulti fondata. In tal caso è chiaro che ne discenderebbe la nullità di tutti gli atti della Fondazione e l’ennesimo disastro della stagione Conoci, che a quel punto piuttosto che scegliere fra Di Gangi e Delogu, farebbe bene a rimuovere se stesso. In autotutela».
Nella foto: Mario Conoci e Marco Di Gangi