Stefano Campus
25 marzo 2004
Elettrosmog, disattese le indicazioni del Consiglio Comunale
Quattro anni fa l’assemblea civica deliberò che gli impianti di telefonia si sarebbero dovuti installare all’esterno dell’area urbana. Campus chiede al sindaco di tener conto della volontà espressa a suo tempo

L’undici di settembre del 2000 il Consiglio Comunale, a seguito di una forte mobilitazione da parte di numerosi cittadini che si opponevano all’installazione di un impianto di telefonia mobile nel quartiere la Pietraia, approvò all’unanimità una deliberazione che prevedeva precisi indirizzi. Il primo prevedeva la predisposizione di un censimento di tutte le fonti di inquinamento elettromagnetico esistenti nel territorio comunale (cabine ENEL-impianti telefonia mobile etc) ai fini di una rimozione e trasferimento in aree non residenziali. Inoltre si prevedeva la redazione di un piano di pubblica utilità per la localizzazione di impianti idonei ad accogliere molteplici ripetitori dei diversi concessionari di telefonia mobile, con tipologie compatibili con l’ambiente, e una previsione di canoni adeguati per l’installazione degli impianti da ubicare preferibilmente in aree di proprietà comunale, distanti comunque da quelle residenziali.
Il punto inequivocabile stabilito dal Consiglio e dichiarato verbalmente dai numerosi Consiglieri intervenuti al dibattito, era quello che gli impianti di telefonia si sarebbero dovuti installare all’esterno dell’area urbana.
A seguito di questa deliberazione la Giunta Comunale, con provvedimento del 29 dicembre 2000, affidò l’incarico a dei professionisti per la predisposizione di un piano generale di settore relativo all’inquinamento da radiofrequenze.
Questo studio, evidentemente, avrebbe dovuto recepire gli indirizzi stabiliti dal Consiglio Comunale, primo fra tutti quello che prevedeva l’installazione degli impianti al di fuori dell’area urbana. Alla luce di queste determinazioni mi chiedo come sia stato possibile che l’Amministrazione Comunale abbia disatteso una deliberazione del Consiglio Comunale? È possibile esprimersi e votare una deliberazione e poi applicarla in maniera diametralmente opposta, considerato fra l’altro che votarono tale provvedimento alcuni Consiglieri che oggi ricoprono lo stesso incarico?.
Il paradosso consiste nel fatto che il Comune di Alghero dimostrò allora maturità politica e civile rispetto a una problematica ancora in fase di studio scientifico e giuridico.
Non ritiene pertanto che sia opportuno, anche alla luce delle iniziative da parte di numerosi algheresi, che l’Amministrazione riveda la propria posizione e tenga conto della volontà espressa dal Consiglio Comunale che, ricordiamolo, era finalizzata esclusivamente alla tutela della salute dei cittadini algheresi?
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