E' l'impegno di Legambiente che ha ricevuto il terreno in comodato d'uso dagli eredi del celebre maestro d'orchestra scomparso nel 2014. E' in corso un'attività di monitoraggio e studio delle piante e degli animali. Entro l'estate potrebbe essere già aperta una parte dell'area per le visite. Le interviste a Michele Meloni di Legambiente e a Emmanuele Farris, docente di Botanica dell’Università di Sassari
ALGHERO - Un tesoro di biodiversità è quella che gli eredi del maestro Claudio Abbado hanno messo a disposizione della ricerca e della comunità dando in comodato d'uso il terreno di famiglia a Legambiente. Valorizzare la bellezza di uno degli angoli più suggestivi del nord ovest della Sardegna, tra le spiagge di Lazzaretto e Le Bombarde, con un percorso di tutela e sviluppo, grazie a studi, ricerche e laboratori educativi è l’obiettivo dell’accordo tra le figlie del musicista e gli ambientalisti.
«I progetti stanno andando avanti - come spiega Michele Meloni, delegato di Legambiente -. A circa sette mesi dalla presentazione ufficiale va avanti un importante attività di studio delle piante e ora si procederà con la realizzazione di una sentieristica per renderlo presto fruibile alla collettività. Si partirà con delle visite pilota con le scuole e l'obiettivo è aprirlo al pubblico almeno per una parte entro l'estate».
«E' un'area che si è salvata grazie all'azione del maestro Abbado che ci ha lasciato un gioiello - spiega professor Emmanuele Farris, docente dell’Università di Sassari e presidente della sezione sarda della Società Botanica Italiana. Siamo in una terra integra e conservata nella quale abbiamo un mosaico di tipi di vegetazione che sta insieme in pochi ettari e riassume tutta la biodiversità costiera algherese, in generale della Sardegna del Nord Ovest» prosegue l'esperto.
Farris racconta ai microfoni del
Quotidiano di Alghero «l'importanza di aver preservato questa parte di territorio che racchiude tutto il sistema che va dai boschi costieri con ginepro e leccio, la macchia mediterranea dominata dal lentischio e palma nana, e un sistema di praterie fantastico, immersi nelle fioriture estive, in un tripudio di colori e profumi che attira insetti che a loro volta attirano uccelli e predatori. Una catena alimentare completa. Grazie a questo sarà possibile realizzare un vero e proprio archivio di piante, di licheni, di insetti, di tutto quello che vive e che verrà restituito alla comunità attraverso dei percorsi di educazione ambientale» è l'impegno per i prossimi mesi.