Il vicepresidente del Consiglio d´amministrazione del Parco di Porto Conte, dopo la strigliata alla maggioranza, riconvoca l´assemblea per la giornata di giovedì 7 marzo a Tramariglio. Prevista una nuova manifestazione di protesta con i pescatori. Situazione sempre più delicata
ALGHERO - Dopo le
due riunioni andate deserte e soprattutto la strigliata pubblica alla sua maggioranza [
LEGGI], il vicepresidente del Consiglio d'amministrazione del Parco di Porto Conte, Adriano Grossi - ormai saldamente alla guida dell'Azienda Speciale in virtù della prolungata assenza del presidente Raimondo Tilloca, già sfiduciato dal gruppo politico che lo aveva espresso, l'Unione di Centro - ci ritenta.
Dopo aver parlato di un Parco in agonia, con «l'attività istituzionale dell'ente paralizzata», Grossi riconvoca l'assemblea per la giornata di giovedì 7 marzo a Tramariglio (ore 16). Sempre in seconda convocazione, così da abbassare il numero legale nel tentativo di aprire la riunione. Presenze non scontate da parte dei membri dell'assemblea, con larghi settori decisamente contrariati sull'andamento dell'attività gestionale e direzionale di Casa Gioiosa, ma non solo.
Medesimo ordine del giorno: illustrazione ed approvazione del Bilancio previsionale 2024-2026. Per l'occasione però, oltre il malcontento politico, starebbe già montando anche la protesta pacifica: è probabile così che all'esterno della sede di Tramariglio i pescatori - sempre in polemica con le decisioni della direzione dell'Area Marina Protetta - manifestino tutta la loro frustrazione ed il loro malumore. Con loro anche il presidente della commissione consiliare Ambiente, Christian Mulas, che insieme ai colleghi sta seguendo da vicino la vertenza della piccola marineria algherese.
Una ipotetica via d'uscita la propone il capogruppo del Partito democratico, Mimmo Pirisi. Si dice pronto a garantire i numeri per la discussione (e modifica) del documento di programmazione e bilancio, «così da mettere in sicurezza l'ente», a patto che - contestualmente all'apertura della discussione - l'intero Consiglio di amministrazione del Parco rassegni irrevocabili dimissioni, «con la stessa responsabilità che è chiesta all'aula» tuona Pirisi.
Foto d'archivio