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A.B. 4 luglio 2008
“Fumo di sigaretta”, un progetto di educazione sanitaria
Inps e Asl uniscono le forze per migliorare gli stili di vita dei dipendenti
“Fumo di sigaretta”, un progetto di educazione sanitaria

SASSARI – Da sette settimane hanno smesso di fumare e hanno chiuso a chiave nel cassetto i loro pacchetti di sigarette. Sono i ventidue partecipanti al corso “Progetto fumo di sigaretta” realizzato dall’Inps in collaborazione con lo Spresal del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria locale di Sassari. L’iniziativa è stata presentata questa mattina, nella sala polifunzionale della sede Inps di Sassari, alla presenza del direttore provinciale dell’Inps, Antonello Angius, del direttore regionale dell’Inps, Salvatore Putzolu, del direttore generale dell’Asl, Giovanni Battista Mele, del coordinatore del Dipartimento di Prevenzione, Silvestro Pettinato, del dirigente medico Spresal che ha condotto il corso, Maria Mongiu, e del presidente del comitato provinciale dell’Inps, Andrea Idda. Il progetto di educazione sanitaria è iniziato il 9 Maggio e si è concluso il 18 Giugno. Dieci incontri con il dirigente medico dello Spresal della durata di un’ora ciascuno, prima giornalieri quindi dilazionati nel tempo, che hanno messo in evidenza un forte lavoro di gruppo che, a detta dei partecipanti, «è stato il vero motore trainante». Hanno quindi fatto seguito incontri di gruppo per un’attività di sostegno e verifica. «Il corso – ha detto Antonello Angius nell’introdurre i lavori – ha rappresentato un’attività di promozione della salute ed è stato la combinazione dell’azione del datore di lavoro, dei lavoratori e della società». «Pensiamo di avviare questo progetto anche all’interno delle nostre strutture – ha affermato Giovanni Battista Mele –. Questo ha rappresentato un test che ci ha fatto capire le potenzialità del nostro servizio Spresal. E’ importante inoltre stimolare il rispetto per se stessi e la propria salute, quindi della comunità nella quale si lavora. Ci congratuliamo con tutti i partecipanti, anche per averci consentito di fare il nostro lavoro al meglio». Gli incontri avevano obiettivi precisi, da una parte rivolti ai fumatori e dall’altra ai non fumatori. Per i primi il corso mirava a: promuovere le motivazioni a smettere di fumare, informare i fumatori sulle risorse disponibili per smettere di fumare e indirizzare i fumatori verso percorsi programmati. Per i non fumatori invece mirava ad incrementare il loro supporto agli sforzi di cessazione dal fumo dei colleghi. Quindi favorire l’applicazione della legge contro il fumo, proteggere i lavoratori dal fumo passivo, ridurre i conflitti tra fumatori e non fumatori e favorire la diffusione di stili di vita sani (ad esempio il benessere ambientale nel luogo di lavoro). Ad esporre i contenuti del corso è stata la dottoressa Maria Mongiu. «Non bastano i divieti – ha detto – è importante diffondere una cultura orientata alla salute. E il successo di questo corso è passato proprio dal fatto che i partecipanti, fumatori e non fumatori, hanno recepito questo messaggio e sono stati coinvolti appieno». Durante il corso si è parlato dei rischi e delle patologie legate al fumo, dei costi economici non solo per il fumatore ma anche per la collettività e il sistema sanitario, quindi dei vantaggi, soprattutto in termini di salute, per chi smette di fumare. Di stili di vita e delle implicazioni e patologie legate al fumo ha parlato Silvestro Pettinato. «La salute dipende da tre grandi aree – ha detto – da quella del benessere fisico, da quella del benessere psichico e da quella del benessere relazionale e sociale, e soprattutto da come queste tra loro si legano. Quindi sul posto di lavoro la salute dipende dallo stato di salute del lavoratore, dall’ambiente fisico nel quale opera, dall’organizzazione del lavoro e dalla tipologia, quindi dai rapporti interpersonali e del gruppo di lavoro». Notevoli quindi i risultati raggiunti con il corso. Tra i partecipanti è stata predominante la figura femminile (quindici su ventidue), mentre l’età media dei corsisti era di quarantacinque anni. In diciannove hanno seguito sino alla fine l’intero ciclo di lezioni. In dieci sono diventati non fumatori, cinque hanno diminuito sensibilmente, una fuma occasionalmente, una fuma due sigarette al giorno e due fumano quattro sigarette al giorno. Il corso, che si è svolto durante l’orario di lavoro, è stato fortemente voluto dalla direzione provinciale dell’Inps di Sassari che, assieme al centro medico legale dell’Istituto, nel mese di Febbraio ha presentato la proposta formativa a tutti i dipendenti. La direzione ha così mostrato una particolare attenzione al problema fumo e non al divieto, che con la nuova legge del 2006 si è particolarmente inasprito. Il corso ha rappresentato anche un valore aggiunto, in quanto si è rivelato una opportunità, offerta nella sede nella quale si lavora, di condivisione con i colleghi, di coesione e di interazione fra dipendenti. Diversi sono gli elementi di novità che scaturiscono da questa iniziativa, unica a livello provinciale. Primo fra tutti l’offerta gratuita di una opportunità di valore, oltre che per l’ambiente aziendale anche e soprattutto per la salute della persona. «È stato un progetto importante – ha detto Salvatore Putzolu – non soltanto perché ha rappresentato una forma di lotta al tabagismo, ma anche perché ha migliorato il rapporto tra dipendenti». «Per i risultati che ha prodotto vorrei – ha concluso il direttore regionale dell’Inps – che fosse esportato nelle altre sedi regionali, perché è la prima esperienza a livello regionale ma credo anche nazionale».
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