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19 maggio 2025
Pianoforte e Quartetto nella settimana del Canepa
Due concerti in una settimana attendono il pubblico di Sassari, inseriti nella rassegna “I mercoledì del Conservatorio” In sala Sassu il 21 maggio un allievo e il 23 un ensemble di docenti

SASSARI - Due concerti in una settimana attendono il pubblico della sala Sassu del Canepa di Sassari, inseriti nella rassegna “I mercoledì del Conservatorio”, entrambi a ingresso libero e gratuito.
Mercoledì 21 maggio alle 19 l’allievo Walter Masala eseguirà otto Pezzi lirici op. 38 e la Sonata op. 7 di Edvard Grieg, Due poemi op. 32 di Aleksandr Skrjabin e la Ballata n. 2 S 171 di Franz Liszt. Walter Masala, iscritto al Conservatorio mentre ancora frequentava il Liceo Classico Azuni, è attualmente al biennio accademico grazie al quale ha potuto seguire masterclass con Jean-François Antonioli, Florian Noack, Carlos Manchado, Roberto Plano.
Venerdì 23 maggio, eccezionalmente alle 18.30, sul palcoscenico della sala Sassu salirà il neonato Quartetto Artea, formato da musicisti che si sono conosciuti, da docenti, proprio al Conservatorio di Sassari: Manfred Croci (violino), Stefania Pisanu (viola), Chiara Burattini (violoncello) e Fabio Moi (pianoforte). Al Canepa i quattro artisti sono stati di recente immessi in ruolo e hanno dato vita a una nuova formazione che farà in questa occasione la prima uscita pubblica. Il programma prevede il Quartetto in sol minore K478 di Wolfgang Amadeus Mozart e il Quartetto in do minore op. 60 di Johannes Brahms. Il Quartetto di Mozart fu scritto nel 1785 e apparve come una composizione rivoluzionaria, abbandonando la prassi del pianoforte come solista e degli archi come puro accompagnamento.
In quest’opera tutti gli strumenti sono in versione concertante. Il Quartetto di Brahms ebbe una gestazione di ben vent’anni e vide la luce nel 1875. Opera fortemente appassionata e drammatica, venne concepita nel periodo della malattia di Robert Schumann, amico e mentore di Brahms. Il brano risente del tormento interiore per la tragica perdita dell’amico e allo stesso tempo dell’amore silenzioso e probabilmente non corrisposto per Clara Schumann. I quartetti, scritti a cento anni di distanza l’uno dall’altro, appaiono come opere che non abbandonano mai completamente gli schemi classici ma se ne allontanano in continuazione, per osare in modo innovativo e creativo.
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