Sergio Ortu
5 maggio 2004
Giorgio Giuricin è morto per annegamento
L’autopsia ha rivelato la causa della morte del pescatore di Fertilia, annegato mentre tentava in acqua di disincagliare le reti

Asfissia da annegamento, questo il risultato a cui sono giunti i medici che hanno effettuato l’autopsia sul corpo dello sfortunato pescatore di Fertilia, Giorgio Giuricin. Non un malore come si pensava, ma annegamento mentre cercava di sbrogliare le reti che probabilmente si erano incagliate. A supportare tale tesi il ritrovamento del corpo con il costume da bagno addosso. E’ quindi ipotizzabile che il giovane si fosse immerso in acqua nel tentativo di disincagliare qualche palamito o rete e il montare del mare o qualche altro imprevisto lo hanno colto in fallo facendolo annegare e facendo andare alla deriva l’imbarcazione. Profondo cordoglio nella comunità di Fertilia per la tragedia in mare che è costata la vita al giovane 41enne Giorgio Giuricin, abile pescatore professionista uno dei pochi rimasti nel porticciolo della borgata. In molti non riescono a comprendere come Giorgio, uomo di mare e di esperienza da sempre riconosciuto come persona assai prudente sia stato colto in fallo in una zona di mare che conosceva come le sue tasche. Ma ancor di più non si comprende come l’uomo avesse deciso di uscire in condizioni di mare abbastanza proibitive e che per il suo carattere mite e prudente non erano assolutamente compatibili per un’uscita in barca. E’ probabile però che la paura di perdere reti e palamiti buttate qualche giorno prima lo abbiano spinto ad azzardare l’uscita e per di più da solo, cosa che ultimamente compieva raramente. Il ricordo degli amici e dei conoscenti della borgata lo ritraggono come un ragazzo molto discreto, silenzioso e dedito alla sua professione quella di pescatore che lo impegnava tutto il giorno. Gran parte del tempo infatti lo trascorreva in porto dove aveva allestito una casupola dove sistemare le sue reti e vendere il suo pescato. Aveva la sua clientela fissa Giorgio Giuricin e quello gli bastava per sopravvivere. Piccola pesca quella praticava il giovane, ma particolarmente richiesta. E poi la sua barca non solcava mai il mare oltre Capo Galera. Il suo piccolo gozzo di 5 metri “La Piovra” non era peraltro adatto ad andare oltre, ragion per cui lui prudente difficilmente si spostava dalla Rada di Alghero che tuttavia nonostante lo sforzo di pesca praticato dalla marineria locale, gode ancora di un buon stock di pescato. “Era un bravo ragazzo-commenta un suo fidato amico-silenzioso e poco frequentatore di luoghi pubblici. Il suo luogo ideale è sempre stato il porto, vicino alla sua barca e alle sue reti. Lo si vedeva solo girare con la sua panda nera sul lungomare Rovigno fino al piazzale sul mare vicino a Punta Negra. Lì scrutava il golfo e verificava se le condizioni erano favorevoli per gettare le reti.”
La morte in mare di Giorgio Giuricin segue di appena tre anni quella di un altro abile pescatore di Fertilia Nino Massarotto anch’egli colpito da malore mentre sempre da solo era impegnato a salpare le reti. Giorgio Giuricin lascia nel dolore l’anziana madre con cui viveva, la sorella Stefy e la nipote Leyla. I funerali si svolgeranno presumibilmente domani nella chiesa di San Marco dove è attesa una partecipazione massiccia degli abitanti di Fertilia.
|