Replica il segretario provinciale Massimiliano Pala del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia alle dichiarazioni del sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto sull'emergenza criminalità in città e insiste sul negare ogni strumentalizzazione polemica e politica e rivendicare la centralità del tema: le problematiche del Commissariato locale
ALGHERO - «Non si tratta di una mera rivendicazione sindacale: è una questione di legalità e sicurezza collettiva! Continuare a ignorare questa situazione, infatti, equivale a privare un’intera area della Sardegna di un presidio di sicurezza adeguato». Replica il segretario provinciale Massimiliano Pala del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia alle dichiarazioni del sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto sull'emergenza criminalità in città [
LEGGI]: «È doveroso intervenire pubblicamente anche in merito agli articoli di stampa comparsi nei giorni scorsi e alle dichiarazioni del Sindaco di Alghero, che hanno chiamato in causa, in modo che ritengo del tutto improprio, questa Segreteria» scrive Pala in apertura della nota.
«Le osservazioni espresse dal sottoscritto hanno riguardato esclusivamente la mancata attenzione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza verso il presidio di Alghero. Il sindaco ha affermato – correttamente – che le mie osservazioni riguardavano la scarsa attenzione del Dipartimento della P.S. nei confronti di Alghero. E questo, lo ribadisco, è il cuore della questione. Tale concetto, peraltro, gli è stato rappresentato da me stesso in maniera chiara e diretta durante la telefonata intercorsa sabato mattina. Con il massimo rispetto per le istituzioni locali, si ribadisce che l’unico interlocutore del SIULP, per materia e competenza, è il Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Non ho mai, e sottolineo mai, chiamato in causa né il Sindaco né altri rappresentanti delle istituzioni locali. Siamo completamente estranei alla politica, impegno altissimo, ma che al SIULP non interessa. Siamo concentrati per assicurare luoghi di lavoro consoni ed adeguati in particolare per quanto attiene le piante organiche degli Uffici in ambito provinciale» si legge nel comunicato del sindacato.
Pala insiste sul negare ogni strumentalizzazione polemica e politica e rivendicare la centralità del tema: «il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alghero risulta da anni colpevolmente penalizzato dalle scelte ministeriali, con una pianta organica ridotta all’osso e del tutto inadeguata rispetto alle esigenze operative. Il mancato rafforzamento di questo presidio – vero avamposto della legalità in un’area strategica della più vasta Provincia d’Italia – ha generato una condizione ormai divenuta improcrastinabile e che richiede un deciso e radicale cambio di rotta da parte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. La giurisdizione del Commissariato non si limita, infatti, al solo contesto urbano, ma comprende un territorio ampio e variegato: zone rurali, costiere, infrastrutture strategiche quali l’aeroporto internazionale “Riviera del Corallo” e il porto turistico-commerciale. Il combinato disposto di questi fattori determina un territorio a forte complessità demografica e sociale, la cui gestione richiede livelli di presidio ben superiori a quelli attualmente disponibili. Negli anni il fenomeno si è aggravato: pensionamenti non sostituiti, assegnazioni di personale insufficienti, totale assenza di una strategia di potenziamento. È così maturata una situazione in cui le reali esigenze operative risultano sistematicamente ignorate, determinando uno scollamento circa le reali esigenze operative».
E conclude con un ulteriore appello alle istituzioni competenti: «Il quadro descritto dimostra come le scelte ministeriali degli ultimi anni siano state miopi e contraddittorie: mentre i dati sulla popolazione, il turismo, la pressione criminale e il carico di lavoro imponevano un rafforzamento, il Dipartimento ha adottato decisioni che hanno prodotto l’effetto opposto, lasciando il Commissariato in condizioni opinabili relativamente alla pianta organica. Questo “scollamento” tra esigenze reali e determinazioni centrali è diventato insostenibile. Non vi è alcuna logica né funzionale né strategica che giustifichi la persistente esclusione del Commissariato Pubblica Sicurezza di Alghero dai piani di potenziamento. Tale scelta non può che essere letta come una grave sottovalutazione delle esigenze di sicurezza di un territorio che, per popolazione, economia e criminalità, avrebbe meritato ben altra considerazione».