S.A.
13:00
Maxi trasferimento ad Alghero 26 detenuti: «a rischio sicurezza»
Dopo il crollo del tetto del carcere romano di Regina Coeli è arrivato un maxi trasferimento di detenuti, nello specifico 100 dalla Penisola alla Sardegna di cui 26 ad Alghero. A lanciare l´allarme il consigliere regionale algherese Valdo Di Nolfo

ALGHERO - Il carcere di Alghero, da sempre istituto penitenziario di eccellenza e modello innovativo in termini di reinserimento sociale, paga carissimo la scelta del Ministro Nordio. Dopo il crollo del tetto del carcere romano di Regina Coeli è arrivato un maxi trasferimento di detenuti, nello specifico 100 dalla Penisola alla Sardegna di cui 26 ad Alghero: un'emergenza che mette di nuovo al centro dell’attenzione politica il tema del sovraffollamento carcerario. I dati parlano chiaro e questo maxi trasferimento nell’istituto algherese crea enormi difficoltà di gestione quotidiana e condizioni di forte squilibrio: in un colpo solo si mettono a rischio sia i diritti fondamentali dei detenuti sia la sicurezza e il lavoro del personale penitenziario. A lanciare l'allarme il consigliere regionale algherese Valdo Di Nolfo.
«La situazione che il Ministero della Giustizia ha voluto creare nel carcere di Alghero è inaccettabile in un paese che si definisce civile. Non possiamo permettere che questa scelta del Ministro Nordio comprometta la dignità delle persone e la sicurezza della comunità penitenziaria: Alghero e la Sardegna non possono essere una colonia penale dove scaricare gli esuberi» ha dichiarato l’onorevole Di Nolfo.
«Il carcere di Alghero rappresenta da sempre un modello virtuoso a livello nazionale, con all’attivo tanti progetti per agevolare il reinserimento dei detenuti nella società attraverso lo studio e il lavoro. Per questo è necessario fermare questa scelta del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che mina la dignità della struttura e di tutti gli attori coinvolti: chi ci lavora e chi è detenuto – spiega Di Nolfo-. Chiediamo al Ministero di affrontare con urgenza la questione, prevedendo un piano straordinario di potenziamento del personale, la riduzione del numero dei detenuti e interventi strutturali che rendano una situazione esasperata più umana e vivibile». «Il carcere di Alghero ha sempre dimostrato le potenzialità di esempio virtuoso di uno spazio di reinserimento e recupero: bisogna lavorare perché resti tale - conclude l'onorevole Di Nolfo- e le istituzioni hanno il dovere di agire sinergicamente perché questo sia possibile».
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