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Marco Balbina
17:02
L'opinione di Marco Balbina
Fine Vita, tema di libertà e dignità umana
Il Fine Vita è uno dei temi più profondi e complessi dell'esperienza umana, che tocca la coscienza di ciascuno di noi, sollevando domande fondamentali sulla dignità, sulla libertà e sul significato della vita stessa. Spesso, questo argomento è trattato con timore e imbarazzo, relegato in conversazioni private o in dibattiti medico-legali specialistici. Noi, al contrario, pensiamo sia giunta l’ora di trarlo dal cono d’ombra in cui è rimasto nascosto per troppo tempo. In Italia, a differenza di altri Paesi, non esiste ancora una legge nazionale organica che regoli esplicitamente il suicidio medicalmente assistito. Tuttavia, la situazione è stata sbloccata da una decisione fondamentale della Corte costituzionale, legata alla famosa sentenza "Cappato/Antoniani" , la n. 242 del 2019, nota come sentenza Dj Fabo-Cappato, che ha stabilito che per poter accedere alla pratica del suicidio assistito debbano ricorrere simultaneamente quattro requisiti essenziali: in primo luogo, la persona deve essere affetta da una patologia irreversibile, cioè incurabile; in secondo luogo, deve essere oggetto di una sofferenza fisica o psicologica, ritenuta intollerabile; in terzo luogo, deve essere tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale (es. ventilazione meccanica, alimentazione artificiale, idratazione); infine, deve essere pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli. Ovvero, deve essere nelle piene capacità di intendere e volere.
Quando queste condizioni sono verificate e certificate da un'équipe medica multidisciplinare e il Comitato Etico Regionale competente dà il suo parere favorevole, l'aiuto al suicidio, cioè la sola fornitura del farmaco - che il paziente dovrà poi autosomministrarsi - non deve essere considerato più un reato, cioè istigazione al suicidio, come previsto dall’art.580 del C.P. Il Parlamento italiano, dopo questa sentenza innovativa della Corte, è stato invitato a legiferare, ma al momento - sono passati ormai sei anni - non ha ancora approvato una legge definitiva. Come Associazione Parkinson siamo stati coinvolti dalle recenti scelte fatte da pazienti fortemente prostrati da lunghi anni di sofferenze, in particolare quella di Daniele Pieroni, un malato di Parkinson, affetto da tanti anni da una grave forma di disfagia, che ha potuto nei mesi scorsi scegliere liberamente il “suicidio assistito”, grazie alla legge della Regione Toscana approvata l’11 febbraio scorso. Ed è certamente un fatto di grande importanza, che anche il Consiglio Regionale della Sardegna, in virtù di un testo similare, nel mese di settembre abbia approvato la Legge sul Fine Vita “Liberi subito”, la n.26/2025, diventando la seconda regione in Italia a legiferare su un argomento di così forte pregnanza civile.
Questo, a nostro avviso, significa che la società sarda è capace, ormai, di esprimere grandi sensibilità culturali, anche d’avanguardia, e che è matura per accogliere trasformazioni etiche radicali sulla qualità della vita e della morte. In Italia, a tutt’oggi, sono 11 le persone che, dopo la sentenza della Corte costituzionale hanno fatto ricorso al suicidio assistito; ma negli ultimi dodici mesi, e questo è un dato che fa pensare, sono arrivate al Numero Bianco dell’Associazione Luca Coscioni oltre 16.000 richieste di informazioni, ovvero una media di 44 chiarimenti al giorno, sintomo di una maggiore consapevolezza e apertura sociale sull’argomento. Apertura e maggiore consapevolezza confermate anche dal fatto che l’opinione pubblica italiana, opportunamente sollecita con appositi sondaggi, sia ormai largamente favorevole alla legalizzazione del Fine Vita e anche dell’Eutanasia. E’ a questo contesto dinamico, quindi, che, a nostro avviso, la legge in corso di elaborazione in Parlamento deve poter dare risposte urgenti e recepire con equità e rispetto, senza pregiudizi ideologici o religiosi, le richieste che vengono da chi soffre, da chi non ce la fa più e dalle loro famiglie. Il Convegno realizzato dalla rete associativa PRISP e che si terrà l’8 novembre al Quarter, approfondirà con imparzialità queste delicate tematiche, e, fin da ora, intende ringraziare i relatori che interverranno al dibattito, politici ed esperti nel campo della neurologia, della bioetica e della ricerca, per aver accettato di condividere con noi le loro preziose conoscenze professionali e fondamentali esperienze di vita.
*Presidente Associazione Parkinson Alghero -ODV
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