I Carabinieri hanno posto sotto sequestro il baretto sulla spiaggia, nei pressi del ponte di Fertilia
ALGHERO – Abuso edilizio e mancata autorizzazione per lo scarico delle acque reflue. Questi i due capi d’accusa che, ieri notte, hanno fatto scattare il sequestro amministrativo del "Melting Pot", il baretto sulla spiaggia nei pressi del Ponte di Fertilia.
L’azione amministrativa, in base alle norme vigenti secondo il Testo Unico Ambientale, è stata messa in atto da una motovedetta dei Carabinieri sbarcata poco oltre le ore 3.30. L’abuso edilizio riguarderebbe i sette gazebo in legno insistenti sulla spiaggia. Costruzioni che non sarebbero idonee alle norme del Demanio Marittimo.
Chiaramente di opinione contraria Sergio Garfagnoli, proprietario della struttura. «Abbiamo spesso accertamenti e controlli, quattro o cinque all’anno, ma non mi è mai stato fatto un verbale. Spegniamo la musica all’una e chiudiamo alle due, quindi anche in anticipo rispetto alle norme vigenti. Cerco di rispettare tutti i limiti il più possibile, ma se poi le persone si fermano in spiaggia o fanno il bagno di notte io che c’entro?».
Per quanto riguarda l’abuso edilizio, Garfagnoli ha le idee chiare. «Mi hanno contestato la mancanza di una concessione edilizia e di tutela del paesaggio che io non ritengo necessaria –spiega- è una questione di buon senso. C’è una Determinazione del 2004 della Regione, che inserisce i gazebo tra le strutture balneari, come gli ombrelloni. Nella concessione ho solo lettini ed ombrelloni, ma sdraio e gazebo sono chiaramente assimilabili».
Il proprietario del Melting Pot lamenta anche problemi di vicinato con altre strutture ricettive e sottolinea come, questo “intoppo amministrativo”, gli causerà un danno di almeno dieci-quindici mila euro. Di questi tempi, e con la stagione ancora aperta, non certo uno scherzo.