Si è tenuta ieri presso la Facoltà di Architettura ad Alghero, la conferenza sulle energie rinnovabili promossa dall´ateneo algherese e dall´associazione ambientalista della Sardegna
ALGHERO – Grande partecipazione ieri sera alla conferenza sull’energia solare promossa dalla Facoltà di Architettura di Alghero e da Legambiente, svoltasi in una delle sale dell’ex asilo Sella. Obbiettivo dichiarato dell’Ateneo e dell’associazione ambientalista è promuovere e diffondere la cultura sulle energie rinnovabili. Presenti in veste di relatori: i due esponenti di Legambiente, i dottori Deriu e Fresi; Arnaldo Cecchini, presidente del corso di studi in Urbanistica; l’assessore all’Urbanistica Maurizio Pirisi; nel finale anche un breve intervento del neo consigliere regionale Mario Bruno.
Introduce la discussione Cecchini che parla del rapporto codificato tra la Facoltà e l’associazione attraverso progetti di ricerca e promozione di incontri e seminari sull’argomento della sostenibilità. Secondo il docente, puntare sulle energie rinnovabili non solo rende l’ambiente migliore e alza il livello di qualità della vita, ma proietta verso nuove prospettive occupazionali. La riflessione di Cecchini si sposta poi sulla crisi globale che il mondo sta attraversando e che dovrebbe stimolare nuovi modi di sviluppo, oltre che la costruzione di grandi opere pubbliche, sempre in una visione di sostenibilità.
La conferenza prosegue con gli aspetti più tecnici affrontati da Massimo Fresi, responsabile del settore energia di Legambiente Sardegna. Come spiega chiaramente l’ingegniere algherese, la Regione ha sostenuto in questi anni l’impegno per il fotovoltaico attraverso contributi ed incentivi, nonostante i freni imposti dal tasso di credito elevato (uno dei più alti in Italia) imposto dagli istituti bancari isolani; e dalla burocratizzazione difficoltosa e lenta. Fresi, infatti, descrive la procedura per gli impianti nelle diverse fasi, ciascuna con tempi e modalità complicate.
Il paradosso sardo è il seguente: da una parte, paga le problematiche legate ai tassi d’interesse molto alti; dall’altra, vanta con la Sicilia il primato di luogo privilegiato per la presenza del sole, con il vantaggio in più per la Sardegna di essere anche più ventosa. Una risorsa naturale che si disperde tra le carte e le rinunce della gente poco informata, confusa dalla sovraofferta e disincentivata dalle procedure amministrative. Infatti, se in Regioni come il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta ci sono investimenti maggiori nel settore pur con differenti condizioni ambientali, in Sardegna c’è una percentuale di privati ed aziende molto bassa che arrivano alla fase attuativa, rispetto al numero alto di domande presentate.
I vantaggi possono essere enormi, sia sotto un profilo di impatto ambientale, sia da uno più specificamente economico. Il risparmio calcolato equivale a circa 750 euro all’anno sulla bolletta, ovviamente variabile a seconda delle abitudini della casa. Il conto energia si riferisce all’impianto fotovoltaico che produce energia che si è in grado di rivendere al gestore locale una volta superato il livello di autoconsumo, senza però trascurare i benefici anche del solare-termico, destinato al riscaldamento dell’acqua, sia per un costo più accessibile che lo rende più attuabile ed estensibile degli altri modelli di impianti.
La discussione dei tecnici, ovviamente la più estesa e approfondita della serata, ha spiegato i diversi aspetti legati al fenomeno teorico e pratico del settore delle energie rinnovabili e ha promosso anche l’iniziativa di legarsi a dei gruppi d’acquisto, assistiti da Legambiente nell’ambito delle procedure di domanda e realizzazione dei pannelli. E’ seguito il breve intervento dell’assessore comunale Pirisi che ha ribadito l’impegno dell’amministrazione sia nello snellimento delle pratiche, sia nello sviluppo degli impianti fotovoltaici e solari-termici in città. Infine, spazio alle domande di un pubblico attento, a testimonianza dell’interesse della gente nei confronti di un tema tenuto spesso ai margini dell’attenzione dei media, e purtroppo, delle priorità della politica italiana.