Conferenza nella sala del Cavall Marì ad Alghero dal titolo “Le lingue espressione di cultura”. La serata è stata promossa dalla Logosardigna, la prima rivista interamente in lingua sarda, in collaborazione con l’Obra Cultural e la Libreria il Manoscritto di Alghero
ALGHERO - Si è svolta venerdì sei marzo, nella sala del Cavall Marì ad Alghero, la conferenza-dibattito dal titolo “Le lingue espressione di cultura”. La serata è stata promossa dalla Logosardigna, la prima rivista interamente in lingua sarda, in collaborazione con l’Obra Cultural e la Libreria il Manoscritto di Alghero. L’importanza della lingua sarda e algherese nella nostra società, la salvaguardia delle identità linguistiche e delle tradizioni culturali sono stati i temi affrontati nell’incontro.
Sono intervenuti: Paolo Puddinu, docente di lingua giapponese nell’Università degli Studi di Sassari che ha svolto il ruolo di moderatore nel dibattito; Angelo Castellaccio, docente di Storia della Sardegna nello stesso ateneo; Antonio Arca, scrittore e critico letterario; Carlo Sechi neo consigliere regionale e storico esponente dell’Obra Cultural; Bartolomeo Porqueddu, direttore di Logosardigna.
Dopo l’interessante introduzione sulla storia di Alghero da parte del Professore Castellaccio, i relatori si soffermano sul valore del patrimonio linguistico isolano e dei riflessi sulla realtà letteraria regionale, tenuta ai margini dell’editoria nazionale. «Esiste una letteratura sarda di qualità che viene dimenticata» commenta Antonio Arca, autore di testi in sardo e catalano. Anche Porqueddu rivendica l’importanza di utilizzare il sardo e l’algherese nelle scuole, gli incontri ufficiali e non solo nell’uso quotidiano tra le persone, ormai le più anziane nel caso di Alghero. La speranza che le identità linguistiche non vengano perse nel futuro, in particolare il catalano-algherese, è da sempre la “missione” dell’Obra Cultural, l’associazione che promuove iniziative culturali tese al riconoscimento e la diffusione dell’idioma originale della “piccola Barcellona” in Sardegna.
La serata è stata allietata dai brani recitati e cantati da Maria Paola Dettori e Antonello Colledanchise, vincitore di vari premi di poesia catalana. La salvaguardia di una lingua può avvenire non solo attraverso i testi, ma anche la musica e la canzone popolare rivestano un ruolo determinante ha dichiarato Colledanchise, preside di un isituto superiore cittadino e da sempre promotore di questo messaggio tra i più giovani.