Sara Alivesi
12 marzo 2009
Sassari-Olbia, no definitivo del Governo
Al question time di ieri alla Camera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito ha definitivamente rimandato il rifacimento dell'arteria del Nord Sardegna. Oggi Cappellacci a Roma discuterà della situazione con il premier Berlusconi e il Ministro Fitto

SASSARI – Dopo l’estenuante balletto di risposte inconsistenti, rimpalli di competenze e annunci preelettorali; se non altro è arrivato il responso definitivo sul destino della Sassari-Olbia. La strada e non la “terra promessa” come recitava il titolo di una canzone, non si farà: i soldi previsti dal Cipe, Comitato Interministeriale Programmazione Economica, sono stati dirottati verso altre infrastrutture del Mezzogiorno, tra cui il Ponte di Messina.
Alle interrogazioni presentate ieri alla Camera dai parlamentari sardi Guido Melis e Giulio Calvisi sui finanziamenti a disposizione per l’opera, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, rimanda «alla programmazione prevista per il 2010». L’arteria principale del Nord Sardegna, indispensabile per l’economia e la sicurezza dell’Isola, è passata nell’arco di un solo mese da «opera prioritaria per la Sardegna» secondo le parole del Ministro dei Trasporti, Altiero Matteoli, in visita a Sassari l’11 febbraio; a opera «non strettamente funzionale al G8» come ha fatto sapere ieri al question time lo stesso Vito.
Insoddisfazione nel mondo politico e imprenditoriale sardo per un'infrastruttura da troppo tempo attesa. Delusione e sconforto tra i familiari delle tante vittime che hanno perso la vita lungo quel triste ed accidentato percorso. Della Sassari-Olbia e dell’ Eurallumina, il neo Governatore Ugo Cappellacci parlerà oggi a Roma con il premier Silvio Berlusconi e il ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto. E sulla questione si giocherà la prima grossa fetta di credibilità agli occhi del suo elettorato e di tutto il popolo sardo, stanco di annunci e promesse, puntualmente disattese.
Nella foto: il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito
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