Antonio Sini
29 luglio 2004
A Perdasdefogu “niente uranio impoverito”
“Sulla stampa polemiche sterili, sono alimentate da movimenti antimilitaristi”, lo afferma il Generale Landi. Alti nella zona invece i livelli di arsenico, piombo e cadmio, sostanze altamente tossiche

"Mai usato uranio impoverito nel Poligono del Salto di Quirra". Lo ha detto il comandante della struttura militare, generale Carlo Landi, per rassicurare l´opinione pubblica dopo le interrogazioni di due deputati sardi, Tonino Loddo (Margherita) e Piero Maurandi (Ds), su presunti interventi per nascondere l´uranio. Sul tema era intervenuto anche il sindaco di Villaputzu, Gianfranco Piu, che con un lettera spedita al governatore Renato Soru, aveva sollecitato un interventi della Regione sul tema. "I movimenti di terra - ha spiegato il generale Landi - erano necessari per liberare le strade sterrate dalla vegetazione. Inoltre sono stati realizzate fasce protettive d´isolamento per prevenire gli incendi, il tutto con l´autorizzazione della Forestale". I vertici del Poligono hanno inoltre annunciato che, il Ministero della Difesa divulgherà i risultati di un´indagine su materiale prelevato da un migliaio di siti all´interno del Poligono. Landi ha inoltre smentito che le forze armate estere che utilizzano la struttura per le esercitazioni utilizzino armi all´uranio impoverito. "Quelle sulla stampa sono polemiche sterili - ha accusato Landi - sono alimentate da movimenti antimilitaristi per scopi politici. Per quanto riguarda i casi di tumore a Quirra, mancano studi approfonditi".
Resta il fatto che la territorio di Quirra, fortemente interessata da un malattia che interessa tante famiglie, il linfoma non Hogkins che ha colpito tanti residenti, e altri tipi di tumore. Su questo la popolazione vuole avere risposte certe perché non si può vivere con la paura di contrarre la forma tumorale che interessa il sangue e il sistema linfatico. Se si continua a tacere senza fare studi approfonditi su tutta la questio, è chiaro che i massimi organi militari continueranno a smentire il nesso fra uso di armi e munizioni di un certo tipo e la malattia che stranamente si annida in maniera nomala su un territorio ben circoscritto geograficamente. Purtroppo si continua a parlarne ed è un bene, perché il silenzio e l’omertà non servono a nessuno, neanche a chi nella struttura militare lavora con impegno e grande senso del servizio. Tutti, residenti e militari devono vivere in assoluta tranquillità, cosa oggi purtroppo impossibile.
Ma “nel Poligono Interforze del Salto di Quirra non c´è uranio o per lo meno la quantità presente non supera i normali livelli presenti in natura”. E´, in sostanza, quanto affermano gli studiosi Francesco Riccobono (Università di Siena) e Luca Fanfani dell´ateneo di Cagliari che hanno condotto una ricerca per conto del Ministero della Difesa. Alti invece i livelli di arsenico, piombo e cadmio, sostanze altamente tossiche. La ricerca è stata presentata ieri a Cagliari alla presenza del sottosegretario alla Difesa, Salvatore Cicu che ha affermato che spetta alla Asl e all´Istituto d´Igiene e Sanità trovare le cause dei tumori e delle malformazioni che hanno colpito le popolazioni vicino al Poligono. Chissà dove sta la ragione.
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