Duro attacco delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico alla delibera della Giunta regionale che consente il raddoppio delle concessioni demaniali
ALGHERO - Con la deliberazione n. 24/24 del 19 maggio 2009 la Giunta regionale ha emanato le nuove norme di indirizzo per il rilascio delle concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative o il rinnovo delle esistenti in favore delle strutture ricettive, ma non mancano le polemiche per quella che in molti definiscono «la peggiore delle privatizzazioni delle spiagge della Sardegna».
A chiedere una immediata sospensione della delibera sono le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico, che sottolineano come più di 40 mila ettari di spiagge sarde saranno date in concessione ai vari esercizi ricettivi. «E così, i comuni mortali, in primis quei sardi che dovrebbero beneficiare di quel pubblico uso del demanio marittimo e delle spiagge in particolare, rimarranno confinati negli spazi residui, nelle riserve per gli indigeni sulle spiagge».
Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico chiedono alla Giunta regionale sarda un riesame immediato della disciplina e la revoca della deliberazione n. 24/24 del 19 maggio 2009 per i suoi palesi ed evidenti effetti vessatori nei confronti della Collettività regionale. «Farebbe bene, invece, a correggere, migliorare, rendere vincolanti e verificati quegli indirizzi per la gestione delle spiagge (pulizia, mantenimento, ecc.) che finora sono rimasti quasi lettera morta, a giudicare dai mille casi di cafonaggine che vengono continuamente segnalati lungo i litorali isolani».