A.B.
28 giugno 2009
Tolleranza per la movida turritana
Il sindaco Mura: «La notte è di tutti. Porto Torres non è una città contraria al divertimento»

PORTO TORRES - Venerdì 26 giugno, nella sala riunioni di Piazza Walter Frau 2, a Porto Torres, si è tenuto un incontro tra l’Amministrazione Comunale, le forze di polizia ed i gestori dei locali turritani. Il tema caldo, nell’attesa che parta la tanto attesa stagione estiva, è stato quello della regolamentazione delle attività d’intrattenimento musicale.
Obbiettivo primario, quello di fare chiarezza sulle norme che regolano le attività, renderle note a tutti per evitare incomprensioni con gli organi deputati ai controlli, che vengono chiamati in continuazione da cittadini che si dicono “disperati” a causa delle emissioni sonore esagerate provenienti dai bar. I gestori e proprietari dei locali, hanno risposto numerosi alla convocazione, segnale che da parte loro c’è l’intenzione di giungere ad un accordo che consenta il tranquillo svolgimento della loro attività senza per questo provocare disturbo a chi ha diritto e voglia di riposare.
Ad aprire il dibattito, il primo cittadino Luciano Mura, promotore dell’iniziativa insieme al comandante della Polizia Locale Guido Calzia. «Non si può che essere contenti - dichiara Mura - se la nostra città si evolve verso un’idea di turismo che ci permetta di attirare visitatori da altri centri, e allo stesso tempo ci consenta di non fare “scappare” i giovani in cerca di divertimento da Porto Torres». La necessità di un intervento urgente è stata percepita dagli organizzatori dell’incontro, date le innumerevoli segnalazioni che, specialmente nel fine settimana, fioccano sui cellulari di Mura e Calzia ed al centralino dei Carabinieri.
«Io sono il rappresentante di tutti i cittadini - prosegue il sindaco - quindi devo farmi garante delle istanze di tutte le parti, ma nel fare questo non posso che auspicarmi un maggiore grado di buon senso da parte degli addetti ai lavori, ed una maggiore tolleranza da parte dei cittadini, per arrivare a questo però bisogna che tutte le parti siano a conoscenza dei loro doveri e dei loro diritti». Un tema, quello del buonsenso, accolto più che positivamente dai numerosi gestori presenti in sala, che nei loro interventi non hanno mancato di fare anche qualche autocritica, garantendo però che, d’ora in poi, sorveglieranno in modo più deciso sulle performance degli artisti che ingaggiano. Per quanto riguarda gli orari, le parti in causa si sono trovate d’accordo sul fatto che l’una di notte sia un’ora adeguata per far cessare l’intrattenimento, mentre i locali potranno restare aperti fino alle ore 2, con una proroga ulteriore fino alle 3 per consentire le pulizie.
Grazie all’intervento del tecnico specializzato Giacomo Castiglia, si è fatta luce sull’annosa questione della misurazione dei decibel e delle certificazioni d’impatto acustico (che tutti i gestori hanno provveduto a fare già l’anno passato) che, vista la loro complessità, sono strumenti che non garantiscono tutela ne al cittadino ne tantomeno al gestore. «Dunque - ha sottolineato il comandante Calzia - possiamo affidarci alle norme emanate in termini di orari, e dal canto nostro faremo di tutto per consentire ed anzi promuovere i piccoli spettacoli dal momento che l’Amministrazione è sensibile a questo tema». In quest’ottica si inserisce il provvedimento che da stasera (venerdì 26 per chi legge, ndr.) consente la chiusura di un’area pedonale nel tratto del Corso Vittorio Emanuele che va da Via Ponte Romano alla biforcazione con Via Sassari».
«Mi prendo l’impegno - ha concluso Luciano Mura - affinché nei prossimi giorni vengano recapitare a tutti gli esercizi commerciali le ordinanze che riguardano questo tema, e così ci si potrà rendere conto come, da parte nostra non c’è mai stata un’intenzione censoria riguardo le attività musicali - E a chi gli chiede chiarimenti sui tanto sbandierati divieti risponde - I piccoli spettacoli che vengono organizzati secondo le norme, e dispongono di tutte le autorizzazioni necessarie sono assolutamente tutelati e ben accetti, Porto Torres non è la città dei divieti, ne tantomeno una città che odia la musica».
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