La petizione popolare è stata promossa dalla Fgci di Alghero e dai Circoli Arci
ALGHERO - Rivedere l’ordinanza comunale che regolamenta gli orari di chiusura di locali e circoli: sono oltre seicento le firme, raccolte in poco più di un mese, che chiedono al sindaco e alla Giunta di prorogare la serrata forzata per il periodo estivo.
La petizione, promossa dalla “Fgci” di Alghero e dai “Circoli Arci”, ha registrato un boom di sottoscrizioni: oltre a numerosi singoli cittadini sono diversi gli esercenti che hanno condiviso la proposta, portando il risultato ben oltre le attese, a riprova di quanto si tratti di un’esigenza che supera i comuni steccati delle idee politiche.
Gli orari imposti, attualmente, prevedono la chiusura entro le 2 per i bar e entro le 24 per i circoli, esattamente come tutti gli altri periodi dell’anno. Ma non serve grande spirito di osservazione, spiegano i promotori della petizione, per rendersi conto che ad Alghero i mesi estivi non sono come tutti gli altri periodi dell’anno.
Come più volte dimostrato dai rapporti presentati dall’Osservatorio sul Turismo, nei mesi estivi la città arriva a punte di che superano abbondantemente le settantamila presenze in città, con una popolazione turistica giornaliera che ad agosto va oltre le ventimila unità. Davanti a questi dati, è chiaro che il turismo nei mesi caldi sia l’ossigeno per i tanti lavoratori algheresi che su queste presenze contano per sopravvivere anche nei mesi invernali: mantenere gli stessi orari di chiusura anche d’estate significa infierire su un territorio già messo a dura prova da una stagionalizzazione esasperata e dalla cronica assenza di opportunità di lavoro.
L'iniziativa ha visto la partecipazione congiunta di semplici cittadini, gestori di circoli ed esercenti, a dimostrazione di come anche persone con attività e priorità differenti si siano scoperte unite dalla stessa esigenza (la proroga degli orari di chiusura) e da una medesima condizione di abbandono da parte delle istituzioni.
L'augurio, da parte della Fgci e degli oltre 600 sottoscrittori della petizione, è che l’Amministrazione cambi rotta, e si dimostri capace di affrontare la questione in termini di assennatezza e rappresentatività, almeno per tre mesi all’anno.