A.B.
14 agosto 2009
Berchidda: Africa con Terakaft e Angelique Kidjo
Nel pomeriggio incontro con Alex Zanotelli. Appuntamenti anche a Calangianus con Richard Galliano ed a Luras con Eivind Aarset e Roberto Cecchetto

BERCHIDDA - Tanta Africa, oggi, venerdì 14 agosto, a “Time in Jazz”, con i concerti dei “Terakaft” e di Angelique Kidjo, sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda: una serata dal significato speciale per questa ventiduesima edizione del festival, in corso fino a domenica nella cittadina ed in altri centri del nord Sardegna, che ha scelto come tema l’acqua, elemento naturale vitale, dai molteplici significati nella simbologia, nella cultura, nella religione e nelle rappresentazioni artistiche dell’uomo, ma anche risorsa fondamentale e inestimabile di cui si deve prendere pienamente coscienza. «Ancora il mondo si divide in popoli che sprecano l’acqua e in popoli che muoiono di sete», scrive Paolo Fresu nelle sue note di presentazione di Time in Jazz, di cui è ideatore e direttore artistico. Succede in particolare in Africa, ed è appunto al Continente Nero che Time in Jazz dedica la serata di domani.
Apertura alle 21.30, con i Terakaft, un quartetto Tuareg a base di chitarre, voci, basso e batteria che mescola blues, rock ed elementi della tradizione del popolo nomade nordafricano, guidato dal chitarrista Liya Ag Ablil “Diara” (ex “Tinariwen”), con i giovani Sanou Ag Ahmed, Abdalla Ag Ahmed alle chitarre e Mahamad Ag Moha alle percussioni. Il gruppo conta all’attivo due album, “Bismilla, the Bamako sessions”, registrato nel 2007 a Bamako nei leggendari “Bogolan Studios”, e “Akh Issudar”, del 2008.
A seguire, attorno alle ore 23, riflettori puntati su Angelique Kidjo, la cantante del Benin che ha saputo inglobare il retaggio musicale della sua terra con elementi funk, salsa, jazz, samba e ovviamente makossa, conquistando consensi oltre ogni confine (comprese quattro nomination ai “Grammy”). Con il suo ultimo album, “Djin Djin” (“Premio Grammy 2008”) è tornata alle sue radici musicali, avvalendosi anche della prestigiosa collaborazione di artisti di fama internazionale, tra cui Alicia Keys, Peter Gabriel, Josh Groban, Carlos Santana, Joss Stone e Branford Marsalis. Impegnata in campo umanitario, Angelique Kidjo ha partecipato a numerose iniziative di beneficenza globale anche come ambasciatrice dell’“Unicef”, dando voce nelle sue canzoni ad alcuni dei temi salienti dell’Africa, sia per quanto riguarda le questioni umanitarie, sia per le tematiche socio-culturali spesso affrontate.
La sua particolare sensibilità a questi temi, dunque, è un ulteriore motivo della sua partecipazione a questa ventiduesima edizione di Time in Jazz dedicata all’acqua. Ad accompagnarla sul palco, Rubens De La Corte e Joao Motta alle chitarre, Habib Faye al basso, Harvey Wirht alla batteria e Ibrahim Diagne “Thiokho” alle percussioni. Per Angelique Kidjo altro impegno a Time in Jazz nella mattina di sabato 15 agosto: la cantante è attesa in versione acustica nella chiesetta di San Michele, poco fuori Berchidda. Ad accompagnare la sua splendida voce, in questo caso, sarà il solo De La Corte.
Abbinata alla serata africana è “Portatori d'acqua per l’Angola”, un’iniziativa congiunta di informazione, visibilità e raccolta fondi a sostegno del progetto sull’accesso all’acqua, portato avanti in quel paese africano dal “Cospe”, un’associazione partner di Time in Jazz in questa edizione del festival ed impegnata nella cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti. Questa sera, a quanti acquisteranno il biglietto, sarà chiesto di sostenere il progetto con un euro aggiuntivo. Offerte libere, invece, durante il pranzo tipico berchiddese in programma sabato alla Chiesa di San Michele, dopo il secondo concerto della Kidjo.
Prologo ideale alla serata di oggi, “L’Acqua dalla sabbia”, un incontro con Alex Zanotelli in programma alle ore 18.30 alla Casa di Riposo di Berchidda. Il missionario comboniano, ispiratore e fondatore di diversi movimenti italiani promotori di pace e di giustizia solidale, porterà il suo prezioso contributo a Time in Jazz affrontando il tema dell’acqua dal punto di vista etico.
Tanti altri appuntamenti avranno scandito nel frattempo la quinta giornata di Time in Jazz, a Berchidda e altrove. La musica attacca alle ore 11 del mattino a Calangianus, il paese gallurese conosciuto come la capitale del sughero. Preceduto da una lettura introduttiva di Sante Maurizi, regista, attore e co-fondatore della compagnia teatrale “La Botte e il Cilindro” di Sassari, Richard Galliano è il protagonista del concerto nella Chiesa delle Grazie. Reduce dall’esibizione della sera prima a Berchidda in trio con Paolo Fresu e il pianista Jan Lundgren, il musicista francese si presenta all’appuntamento in compagnia del suo solo strumento: un’occasione davvero imperdibile per apprezzare lo straordinario talento di questa autentica icona della fisarmonica applicata al jazz.
Breve spostamento, nel pomeriggio, per raggiungere la vicina Luras: alle ore 18, la Chiesa di San Nicola di Carana ospita un inedito duo di chitarristi, il norvegese Eivind Aarset ed il milanese Roberto Cecchetto. Un tandem tutto da collaudare che, si può immaginare, si muoverà sul filo dell’improvvisazione, in equilibrio fra suoni acustici ed elettronici, mettendo alla prova la capacità di interagire di due musicisti dallo stile e dal timbro ben riconoscibili.
Il mare, elemento che unisce e divide, è al centro di “Undici”, l’intenso e commovente romanzo di Savina Dolores Massa di cui proporrà una lettura, prima del concerto di Aarset e Cecchetto, Pierpaolo Piludu, attore, autore, regista e co-fondatore del “Cada Die Teatro”: è la storia vera di undici africani che muoiono disidratati su un’imbarcazione dove speravano di riuscire a fuggire da fame e guerre, verso l’effimero benessere dell'occidente.
Oltre ai concerti, prosegue a Berchidda la rassegna di film curata da Gianfranco Cabiddu: a partire dalle ore 16, al “Nuovo Cinema Comunale”, si proiettano due diversi documentari prodotti dal Cospe. Diretto da Elisa Mereghetti, “Una goccia tira l’altra”, mostra bene quale la responsabilità individuale e collettiva per la gestione delle risorse idriche, non dimenticando che l’acqua risparmiata nel nord del mondo può diventare elemento di sviluppo per i paesi del sud. “Le acque di Nashipur”, di Paolo Silvestri, racconta invece il dramma della gente del villaggio indiano di Nashipur, affetta da florosi, una malattia che colpisce le ossa e le paralizza: la tragica conseguenza di un’alta percentuale di fluoro nell’acqua.
Aperti gratuitamente al pubblico. la mattina dalle ore 11 alle ore 13 e la sera dalle 17 alle 24, proseguono fino a domenica le mostre e gli eventi espositivi del “Pav-Progetto Arti Visive”, a cura di Giannella Demuro e Antonello Fresu, allestiti a Berchidda negli spazi dell’Ex-Caseificio, della vecchia Casara ed a Casa Sanna-Meloni.
Dopo i concerti, intorno alla mezzanotte, al “Museo del Vino”, jazz club con il “Sam-Sept Amber Mood”, il gruppo formato dai migliori allievi del “Seminario Jazz di Nuoro” dell’anno scorso: un piede nel passato e uno sguardo rivolto al futuro sono parte dell’essenza di questa formazione che vede la voce di Pina Muroni, il clarinetto di Vittorio Sabelli, il sax tenore di Antonio Giordano, la chitarra di Antonio Cusato, il pianoforte di Fabio Gorlier, il contrabbasso di Maurizio Congiu e la batteria di Andrea Serra, impegnati in brani d’atmosfera alternati a ritmi spiccatamente latini e mediterranei, fino a moderne sonorità d’oltreoceano, senza tuttavia trascurare la tradizione.
Nella foto: Angelique Kidjo
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