Red
17 agosto 2009
Rocce Rosse: Pfm, ultimo appuntamento
Faranno tappa con la loro tournèe mondiale anche nel piazzale delle Rocce Rosse di Arbatax alle ore 22

ARBATAX - Dopo i successi di Baglioni, De Gregori, Ska-P, Subsonica e l’eclettico Morgan, l’ultimo appuntamento del Rocce Rosse Blues Festival chiude la parte estiva domani, martedì 18 agosto con il ritorno nell’isola della PFM, la rock band italiana che dal 1971 ha scritto la storia del progressive in Italia insieme ai gruppi storici degli anni ’70.
Dopo la storica reunion della band avvenuta nel 2003, Franco Mussida, chitarra e voce, Franz Di Cioccio batteria, percussioni e voce, Patrick Djivas al basso, insieme all’amico storico Gianluca Tavaglini (organo Hammond e tastiere) e Lucio Fabbri (violinista, chitarrista, tastierista), faranno tappa con la loro tournèe mondiale anche nel piazzale delle Rocce Rosse di Arbatax alle ore 22,00 con lo spettacolo “PFM canta De Andrè” e una scaletta eccezionale.
Un grande concerto che la band cominciò a portare in tour nel 2004 quale tributo al cantautore genovese, in occasione del venticinquesimo anniversario del leggendario tour della PFM realizzata nel 1979 insieme all’amico Faber, e dal quale fu tratto un doppio album dal vivo “Fabrizio De Andrè/PFM in concerto vol. 1 e 2”. La band intratterrà per due ore e più il pubblico per ripercorrere i loro successi classici che negli anni Settanta avevano conquistato l'America e l'Europa, ma soprattutto i brani dedicati al caro amico Faber, scomparso dieci anni fa.
Il 13 gennaio del 1979 infatti Fabrizio De André tenne uno storico concerto al Teatro Tenda di Firenze. Quel tour, che si avvaleva della presenza e degli arrangiamenti della Premiata Forneria Marconi, fu un successo clamoroso. Quello spettacolo diventò poi un doppio album, ancora oggi pietra miliare nella discografia della canzone d’autore italiana.
Dopo trent’anni anni, i tre della PFM, autori di brani intramontabili come Impressioni di settembre, La carrozza di Hans, o Suonare suonare e Come ti va, precursori del grande rock italiano degli anni successivi, dalle grandi avventure trascorse con i grandi De Andrè e Mauro Pagani, ritornano in Sardegna in piena forma con gli arrangiamenti originali delle canzoni più significative di quell’evento.
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