L.P.
28 ottobre 2009
Salute mentale, Alghero penalizzata nei servizi
L´Associazione "Il Labirinto" denuncia un cambio di tendenza nei servizi a tutela dei sofferenti mentali. «Carenze e criticità, urgente l´intervento delle istituzioni preposte»

ALGHERO - “Il Labirinto”, Associazione per la tutela della salute mentale di Alghero, stila un resoconto dell’attività in questi anni. Molto si è fatto ma ora «stiamo assistendo con rammarico e preoccupazione ad una seria inversione di rotta. Tutto ciò che con fatica è stato ottenuto, grazie anche all’attenzione e alla disponibilità di istituzioni, funzionari attenti e competenti, lentamente sta venendo a mancare. Stiamo tornando indietro, a quando il problema Salute Mentale, era ai margini ed il solo parlarne evocava paura e diffidenza».
Il presidente dell’associazione Elisabetta Boglioli punta il dito sulla forte penalizzazione che i servizi a tutela dei sofferenti mentali stanno subendo ultimamente nel territorio del Comune di Alghero. «In questi ultimi anni, a sostegno per garantire il funzionamento dei servizi offerti, in collaborazione con il personale Asl, sono stati gli operatori di alcune cooperative che in convenzione con l’Asl stessa, contribuivano all’apertura pomeridiana del Csm di Alghero, consentendo maggiore attenzione agli utenti e alle famiglie, che del servizio necessitano purtroppo a tutte le ore, non solo al mattino».
«E recente la notizia che a causa di un contenzioso tra l’Asl e le suddette cooperative, prosegue la Boglioli, questo servizio verrà a mancare e ne deriverà che nei Csm, mancherà la disponibilità di molti medici nelle ore pomeridiane, per tre giorni la settimana, e nei fine settimana. Di conseguenza, avremo un servizio che funzionerà a ritmo ridotto e si può immaginare quale sia il disagio che si sta creando e soprattutto chi ne sarà fortemente penalizzato».
L’associazione “Il Labirinto” per risolvere il problema propone «che l’ente preposto, l’ Asl, provveda all’ assunzione del personale sanitario, (medici psichiatri, psicologi) che sono figure fondamentali per assicurare un buon funzionamento delle strutture che hanno in carico i sofferenti mentali e le loro famiglie, e che con la loro presenza ne garantiscano l’apertura sei giorni la settimana, al mattino ed al pomeriggio».
Di recente l’Associazione ha avuto un incontro con i componenti della Commissione Sanità della Regione Sardegna a Cagliari, ed ha pertanto avuto modo di esternare con profondo disappunto, tutte le carenze e le criticità, nelle quali versa il territorio con riferimento ai Servizi per la tutela della Salute Mentale.
«Sollecitiamo pertanto, conclude la Boglioli, l’urgente intervento delle istituzioni preposte, Asl e Regione, affinché si facciano carico del problema, e si adoperino per trovare soluzioni che speriamo immediate».
Nella foto: il presidente dell'associazione Elisabetta Boglioli
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