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Red 5 dicembre 2009
Nuovo Comitato: «Piano edilizia, legge infame»
Si costituisce in città il nuovo Comitato per la difesa della pianificazione paesaggistica in Sardegna. «Una legge infame da mettere fuorilegge». Pronti centinaia di ricorsi all'Europa
Nuovo Comitato: «Piano edilizia, legge infame»

ALGHERO - Nasce il Comitato per la difesa della pianificazione paesaggistica in Sardegna ed ecco subito un centinaio di adesioni. Sindaci, consiglieri regionali, sindacalisti, parlamentari, associazioni e cittadini: aperto a tutti, «risposta democratica per una battaglia da cui si può uscire vincitori». Succede ad Alghero, durante il secondo appuntamento dell'iniziativa ”Non lasciamoli giocare con le costruzioni” organizzata da Sinistra Ecologia e Libertà. Secondo appuntamento, che sarà presto riproposto negli altri territori: è fondamentale, spiegano i promotori, far conoscere appieno il "Piano Edilizia" approvato dal centrodestra in Consiglio regionale.

Assemblea partecipata, quella nella cittadina catalana, nonostante sia il primo sabato utile per lo shopping pre-natalizio: amministratori, docenti universitari, urbanisti e soprattutto tanti semplici cittadini. Tutti contro «una legge infame da mettere fuorilegge». Lo dice il consigliere regionale algherese Carlo Sechi, ma è il pensiero comune in questa sala del chiostro di San Francesco. A ribadire e argomentare il concetto sono i partecipanti alla tavola rotonda. Serve comunicare quali saranno gli effetti di questa legge, far passare il messaggio in un momento in cui i quotidiani presentano pagine e pagine di pubblicità a pagamento sui benefici di questa norma: potere della crisi, che colpisce anche la carta stampata. Quando non sono altri interessi.

Gli effetti, quindi. C'è la sociologa Antonietta Mazzette, docente dell'Università di Sassari, che sta preparando con i suoi studenti un rapporto su quelli che saranno gli effetti sociali della norma: i risultati saranno presentati il 19 gennaio. Ma è già possibile anticiparli: «Non serve costruire un metro quadro in più», dice, «non perché non ci sia domanda abitativa ma solo perché quella domanda non si incrocia mai con l'offerta: a iniziare dai canoni di affitto per le giovani coppie. Le case non si trovano nonostante proprio qui ad Alghero, in pieno agosto, sia pieno di cartelli con la scritta “Affittasi”».

Effetti economici? Tutti da vedere, sottolinea Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento Giuridico: «Con la stretta creditizia delle banche, normale in tempi di crisi economica, non saranno i piccoli imprenditori a beneficiare della norma che vorrebbe rilanciare l'economia: saranno i cinque o sei soliti nomi di grossi imprenditori sardi a guadagnarci. Non è un caso che gli interventi edilizi, penso alla costa di Teulada, sono già attualità». Neanche detto e fatto, in sostanza: pronti e via senza aspettare l'approvazione della legge. Quello che non serve, sottolinea l'urbanista Arnaldo Bibo Cecchini, «è il ragionamento “sì, ma”»: sì alla tutela ma lo sviluppo, e viceversa. «Serve invece il ragionamento “meglio uno in quanto l'altro”. Senza costruire un metro quadro in più, non serve. Ma riqualificando le città, sarde e italiane, a partire dalle periferie».

A ripercorrere la storia paesaggistica della Sardegna sono l'urbanista Sandro Roggio e l'ex assessore regionale all'Urbanistica Luigi Cogodi: il principale promotore delle prime leggi a tutela del territorio (suo il vincolo dei trecento metri dal mare, cancellato dalla giunta Cappellacci) negli anni Ottanta. Il ragionamento è semplice e lineare: «Non porterà solo nuove case», dice, «porterà nuovi casini». Alla sarda, intendendo problemi e ingarbugliamenti. Di sicuro di ordine costituzionale: ad evidenziarli è il costituzionalista Piero Pinna. I profili incostituzionali, quindi gli spazi per i ricorsi che il Comitato presenterà alla Corte Costituzionale e alla Commissione Europea, ci sono tutti.

Della situazione algherese parla soprattutto l'avvocato Giulio Spanu: sottolinea l'assenza in sala dei consiglieri comunali algheresi (mentre partecipano i consiglieri regionali Luciano Uras e Massimo Zedda, per Sinistra Ecologia e Libertà, e il capogruppo del Partito Democratico Mario Bruno) e ricorda le battaglie trasversali negli anni Settanta a difesa del territorio. In mezzo trenta e passa anni, con la necessità oggi di riproporre le stesse lotte: allora «la mobilitazione deve essere forte e importante, perché qui si sta preparando qualcosa di grave».

L'appello all'adesione, e alla speranza, arriva da Renato Soru. A Cagliari era stato lui a lanciare l'idea del comitato, ad Alghero la ribadisce: «Le battaglie migliori sono quelle che riusciremo a fare tutti insieme, ognuno con le proprie bandiere ma con l'obiettivo comune», dice l'ex presidente della Regione, protagonista del Ppr preso a esempio in tutta Europa. «Questo Comitato è estremamente importante, perché le cose importanti vanno conquistate e difese ogni giorno: la lotta sul piano ambientale è una lotta di ogni giorno. Non lasciamoci prendere dallo scoramento, nulla delle battaglie del passato è perso, tutte sono importanti. Tutto quello che è stato fatto è importante, nonostante questa legge per certi versi grottesca per quanto frettolosa».

Nelle foto: l'incontro di questa mattina ad Alghero



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