S.A.
5 ottobre 2010
Influenza e vaccini: pediatri a Cagliari
La campagna di vaccinazione antinfluenzale e i gravi problemi legati all’urgenza pediatrica in Sardegna sono stati al centro del sesto convegno nazionale che si è svolto a Cagliari

CAGLIARI - La campagna di vaccinazione antinfluenzale e i gravi problemi legati all’urgenza pediatrica in Sardegna sono stati al centro del sesto convegno nazionale (organizzato dal Cipe, confederazione italiana pediatri) che si è svolto sabato 2 e domenica 3 ottobre al Jolly Hotel di Cagliari. Tra i relatori alcuni illustri nomi della pediatria sarda (tra cui Antonio Cao, Dolores Rollo, Loredana La Barbera, Paolo Zandara e Ciro Dolci) ed internazionale.
Tra questi spicca l’epidemiologo, Tom Jefferson della Cochrane vaccines field che ha fatto un’attenta analisi sulla fallimentare politica vaccinale contro la peste suina e il ruolo giocato da esperti e media. Una pandemia influenzale c’è quando lo dice l’organizzazione mondiale della sanità.
«Siamo convinti - ha sostenuto con forza il vice segretario nazionale del Cipe, Paolo Zandara - che una corretta etica avrebbe impedito un allarme pandemia ingiustificato, con situazioni inutili di panico nella popolazione, oltre allo spreco di denaro da parte della sanità pubblica». L’enorme quantità di vaccini acquistati, infatti, saranno presto inutilizzabili perché prossimi alla scadenza. Non solo, questo fatto ha danneggiato il rapporto fiduciario tra pediatra e genitori.
«Temiamo – ha concluso Zandara – che in caso di reale pandemia il pediatra non venga ascoltato. Inoltre, è stato messo in luce il problema molto serio in Sardegna e in tutto il sud dell’inesistente assistenza delle urgenze - emergenze per il bambino. Non ci sono ambulanze dotate di una culla apposita o pronti soccorsi pediatrici».
«Spesso i bambini – ha dichiarato il segretario nazionale del Cipe, Giuseppe Gullotta - si trovano a fare ore e ore di code nei pronto soccorso per adulti senza poter usufruire di un rapido intervento». Oltretutto, a livello nazionale manca un prontuario terapeutico per il bambino. Infine, sono stati illustrati i risultati del progetto Mo.Sa.I.Co (Moduli Sanitari Interprofessionali Convenzionati) portato avanti dallo stesso Cipe. A questo proposito è stato evidenziato come la presenza in ambulatorio di altre figure professionali (accanto a quella del pediatra) sia utile per prevenire e diagnosticare precocemente il disagio o l’handicap.
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