Saltano tutte le promesse di riapertura del reparto, una vergogna senza precedenti. Solo martedì aperte le buste alla Asl per i lavori nel reparto
ALGHERO - Il reparto di Ostetricia di Alghero è chiuso dal
15 giugno 2010. Un'enormità, che costringe partorienti e famiglie a viaggiare in direzione Sassari, Olbia o Cagliari per mettere al mondo i propri figli. Una situazione che mai Alghero aveva dovuto vivere dalla costruzione dell'Ospedale.
Promesse mancate. Nonostante le rassicurazioni e promesse datate
luglio, poi
agosto e infine
settembre, il reparto riaprirà (forse, il condizionale mai come in questa occasione è d'obbligo) a novembre o dicembre. Le avvisaglie dell'ennesimo rinvio, come peraltro annunciato da Alguer.it, si erano manifestate già in occasione del
summit del Calabona, in scena a settembre ad Alghero, alla presenza dell'assessore regionale alla Sanità.
Asl, aperte le buste. Qualcosa si muove, e nel torpore generale in cui versa la sanità algherese, con numerosi reparti che evidenziano drammatiche carenze strutturali, a cui si aggiungono le insufficienti dotazioni in attrezzature e le precarie coperture professionali, questa potrebbe già essere una buona notizia. Nella giornata di martedì aperte all'Asl di Sassari le buste con le offerte per l'acquisto delle attrezzature mancanti e la chiusura dei lavori nel reparto.
La speranza adesso, è che si faccia presto, e bene ovviamente. Un giorno positivo insomma, che segna a distanza di 106 giorni dalla chiusura del reparto un inizio concreto per il completamento e la conseguente riapertura dell'Ostetricia in città. Prosegue intanto il presidio del comitato spontaneo di cittadini all'ingresso dell'Ospedale Civile nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì (ore 18 - 20), e non sono escluse clamorose azioni di protesta, come la stessa portavoce, Giovanna Passerò, ha annunciato nei giorni scorsi.
Nella foto: il sindaco di Alghero e l'assessore alla Sanità della Regione Sardegna in città