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S.A.
21 gennaio 2011
Cappellacci vs Berlusconi «Patto Stabilità non si tocca»
Si ribella il Presidente sardo al Governo "amico" dopo la decisione dell´Esecutivo Berlusconi di impugnare la legge sul patto di stabilità approvata lo scorso 19 novembre dall'Assemblea regionale. Il Governatore scrive a Berlusconi e gli chiede anche un ministro sardo

CAGLIARI - Si ribella il Presidente sardo al Governo "amico" dopo la decisione dell'Esecutivo Berlusconi di impugnare la legge sul patto di stabilità regionale approvata lo scorso 19 novembre dall'Assemblea Regionale Sarda. «La Sardegna attende risposte dallo Stato e, per ragioni note, non può più aspettare» ha scritto il Governatore Ugo Cappellacci in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, «riservandosi di valutare tutte le iniziative da porre in essere per difendere le decisioni dell’Assemblea sarda».
Cappellacci non si è soffermato tanto sulle argomentazioni di carattere tecnico-giuridico, quanto sulle ben più pregnanti motivazioni di carattere politico, che hanno condotto la Regione Sardegna all’approvazione delle legge: dare una prima risposta al sistema economico e sociale dell’Isola, nelle more della soluzione di altri questioni ancora aperte con lo Stato. Tra esse, Cappellacci ricorda in particolare la vertenza entrate e la sanità penitenziaria: «questioni inderogabili – puntualizza il governatore - e improcrastinabili».
Il presidente sottolinea che la Regione non sta chiedendo politiche assistenzialistiche: «Stiamo rivendicando ciò che ci spetta di diritto per andare avanti con le nostre gambe, affinché la nostra terra abbia le stesse condizioni di partenza delle altre Regioni italiane ed europee». Infine, il presidente della Regione chiede anche un «segnale di impegno, di ricettività rispetto alle sollecitazioni che vengono dalla nostra isola e di garanzia che non vi saranno più rinvii, ma la volontà di imprimere una forte accelerazione: l’ingresso di un Ministro sardo nel Governo».
Nella foto: il Governatore Cappellacci e il premier Berlusconi
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