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Red 24 gennaio 2011
Sorvegliare e punire: contro la repressione
Assemblea venerdì 28 Gennaio a Cagliari, presso la sede del Cagliari Social Forum in Via Lanusei, contro le politiche repressive del Governo. Interverrà l´ex deputato algherese Elias Vacca
Sorvegliare e punire: contro la repressione

ALGHERO - Sono molti e sempre più frequenti gli episodi di criminalizzazione del dissenso che colpiscono in maniera progressivamente più violenta e oppressiva movimenti sociali e singoli cittadini. Una repressione che colpisce tutte le dimensioni della vita sociale. Dai pastori sardi sbarcati a Civitavecchia e caricati dalle forze dell'ordine, all'abuso della carcerizzazione nei confronti delle vittime del disagio sociale.

Alla costruzione di discutibili teoremi giudiziari di complotti contro lo stato ai danni di anarchici e indipendentisti, dalla contenzione fisica e psichica negli ospedali psichiatrici. Dall'attuazione di leggi e direttive come nell’espulsione dei rom, alle strategie governative di respingimento dei migranti. Una repressione utilizzata anche con provvedimenti occasionali come le diffide, e semplici ma mirati “fermi” per accertamenti.

Una risposta contro le politiche repressive arriverà dall'assemblea che si terrà venerdì 28 Gennaio alle ore 18, a Cagliari presso la sede del Cagliari Social Forum in Via Lanusei. Introdurrà l'assemblea Dina Raggio, rappresentante del Cagliari Social Forum e parteciperà l'avvocato algherese Elias Vacca. Un iniziativa promossa da Cagliari Social Forum, Collettivo Anticapitalista Sardo, Associazione 5 Novembre e Rete Antirazzista a cui sono seguite numerose adesioni di partecipazione e sottoscrizione dell'appello contro la repressione, come l'associazione Ampsicora, l'Asarp, l'Osservatorio Repressione, l'associazione di “Amicizia Sardegna Palestina” e la Federazione della Sinistra.

Le associazioni promotrici scrivono che «dinanzi all’acuirsi del disagio sociale, le garanzie di libertà di espressione e di manifestazione del dissenso diventano un bene ancora più prezioso, perché garantiscono a tutti il partecipare attivo nelle scelte che riguardano le loro vite e i beni comuni. Non possiamo rimanere inerti di fronte alle politiche razziste del governo né dinanzi agli ingenti impegni militari uniti ai tagli a scuola, sanità e ricerca; non dinanzi alla costruzione di una centrale nucleare o di un sito di stoccaggio di scorie nucleari; non di fronte al continuo depauperamento delle risorse naturali».

La nota stampa si conclude con il seguente appello: «Non possiamo tacere, di fronte al fatto che la disoccupazione aumenta ed aumenta di pari passo il lavoro precario, sotto ricatto; che l’istruzione pubblica viene distrutta a tutti i livelli e assoggettata a logiche di mercato; che molti di questi problemi risultano più gravi e preoccupanti nella nostra Sardegna, che risente in modo particolare di una storica politica di dominio».

Nella foto: l'ex deputato algherese Elias Vacca



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