Red
29 gennaio 2011
Il catrame arriva alla Pelosa Sotto sequestro l´oleodotto
Asinara | Nonostante le tante rassicurazioni in mare c´è ancora una quantità imprecisata di olio combustibile. Catrame sulla spiagga della Pelosa e sulle altre spiagge del Comune di Stintino. Interrogazione a Cagliari. Indagato il responsabile dell'impianto

PORTO TORRES - La Procura della Repubblica di Sassari ha aperto un’indagine penale per accertare le responsabilità del disasto, e con essa arriva il primo passo: posta sotto sequestro penale la banchina di scarico del combustribile e iscrizione nel registro degli indagati di un dipendente E.On., Marco Bertolino, responsabile dell'impianto di Porto Torres. Un atto dovuto, ma si tratta solo dell'inizio di una vicenda che sarà, sicuramente, lunga e tormentata.
Stintino. Il vento e le mareggiate di giovedì notte e di venerdì hanno portato un’amara sorpresa per gli stintinesi. Dopo tre giorni di duro lavoro, dedicato a liberare il litorale e gli scogli dal catrame, questo pomeriggio il mare ha nuovamente riversato il bitume sulle spiagge del territorio. E questa volta ad andarci di mezzo è anche la spiaggia della Pelosa. «Piccole quantità per il momento - sottolinea il sindaco Antonio Diana che sta seguendo personalmente le operazioni sin dal primo giorno – ma diffuse un po’ ovunque, tra la spiaggia dell’Approdo e quella della Pelosa, ma anche alle Saline, Ezzi Mannu e Pazzona». Alcuni pezzi di catrame sono visibili in mare ed è previsto che si spiaggino sul litorale.
«Siamo pronti già da subito a rimettere in moto la macchina di intervento - riprende Antonio Diana. Il fatto di non aver mai abbassato la guardia ci ha permesso di individuare da subito i punti sui quali intervenire per eliminare velocemente il catrame dalle spiagge». «Domani riprenderemo a battere tutta la costa - prosegue - abbiamo già avvisato la ditta Verde Vita, che per conto di E.On si sta occupando delle bonifiche, quindi metteremo ancora in campo il nostro personale e le squadre dei barracelli che sino ad oggi hanno svolto un’azione impeccabile». «Per il momento si tratta di un lavoro di costanza - conclude il sindaco - ci vorrà del tempo ma faremo di tutto per togliere ogni centimetro quadrato di catrame che sta arrivando e scongiurare il danno ambientale che potrebbe tradursi anche in danno di immagine».
Interrogazione. La richiesta che la Regione si adoperi con ogni mezzo affinché il Ministro dell’Ambiente proclami lo stato di calamità a seguito del disastro ambientale di Portotorres è contenuta nel dispositivo finale dell’interpellanza presentata dai Consiglieri regionali del Pd Mario Bruno, Luigi Lotto, Gavino Manca, Valerio Meloni, Pierluigi Caria, Pietro Cocco, Antonio Solinas , diretta al Presidente della Regione e all’Assessore all’Ambiente.
Nonostante i primi interventi di pulizia - si legge nel documento presentato in Consiglio regionale - quella che è stata definita come “marea nera” continua a propagarsi in diverse forme di inquinamento determinando rilevanti danni ambientali ed economici e destando la ragionevole preoccupazione che le condizioni atmosferiche e le correnti marine spingano questo elemento inquinante verso altre zone tra le quali quelle di elevato interesse naturalistico come l’Arcipelago della Maddalena e il Parco marino dell’Asinara.
«All’indomani del grave incidente - hanno dichiarato Mario Bruno e Luigi Lotto - abbiamo evidenziato la gravità del disastro e la necessità di intervenire immediatamente per circoscrivere i danni. Purtroppo, oggi, dobbiamo registrare che i Sindaci dei comuni interessati - in prima linea perché il disastro non si trasformi in autentica catastrofe ambientale - denunciano pubblicamente la totale mancanza di iniziativa da parte del Ministero dell’Ambiente e il disinteresse della Regione Sardegna. E questo è inaccettabile considerata la dimensione e la gravità dell’evento».
Nella foto: i lavori di pulizia sui litorali
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