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A.B. 30 gennaio 2011
Peru: «E.On, no ad allarmismi»
Sull’incidente di Porto Torres, il consigliere regionale del Pdl sottolinea come l’emergenza sia stata risolta rapidamente
Peru: «E.On, no ad allarmismi»

PORTO TORRES - «Relativamente all’incidente avvenuto nei giorni scorsi alla centrale “E.On.” di Porto Torres, che ha portato allo sversamento in mare di circa quarantacinque metri cubi di olio combustibile, sarebbe necessario stemperare certi toni allarmistici che vengono utilizzati nel trattare la notizia», dichiara il consigliere regionale del Popolo Della Libertà Antonello Peru, capogruppo del Pdl nel Consiglio Comunale di Sorso, comune il cui litorale è stato il più colpito dall’inquinamento causato dall’incidente.

«La preoccupazione per quanto accaduto è giusta e doverosa - sottolinea Peru - L’incidente ha messo seriamente a rischio l’ambiente costiero della zona, interessato da importanti progetti finalizzati allo sviluppo turistico sostenibile, come la riqualificazione del “Lido Iride” e del litorale di Sorso, in cui la Regione sta investendo importanti risorse. Il tempestivo intervento di tutti i soggetti interessati, dal Governo alle amministrazioni comunali fino alla stessa E.On., sta però consentendo di affrontare l’emergenza rapidamente e con efficacia. La Regione, attraverso il presidente Ugo Cappellacci, sta seguendo passo passo l’evolversi della vicenda e ha già assunto importanti impegni. In seguito ai confronti avuti da me e dagli amministratori locali con i ministri che si stanno occupando dell’emergenza, da Paolo Romani a Stefania Prestigiacomo, posso assicurare che le operazioni di bonifica in corso, che proseguiranno speditamente fino alla completa rimozione del catrame che ha invaso il mare e le spiagge, ed i già previsti interventi di ripristino ambientale del litorale, oltre ai risarcimenti che andranno a chi ha subito danni economici, consentiranno il recupero ambientale totale dell’area interessata e la ripresa dell’attività turistica in tempi brevi».

«Per assurdo, il pericolo maggiore, in questo momento, non deriva tanto da quella che con toni eccessivi è stata ribattezzata “marea nera” ma da certi atteggiamenti allarmistici che stanno accompagnando la vicenda - conclude il consigliere - Il rischio infatti è che le imprese turistiche e ittiche della zona si trovino a pagare un prezzo fin troppo alto a causa della campagna mediatica che si è scatenata, che potrebbe infliggere un duro colpo all’economia di un’area le cui prospettive di sviluppo turistico sostenibile rappresentano l’unica alternativa credibile al polo industriale di Porto Torres».



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