Siamo ad Aprile e la situazione sulla costa tra Alghero e Fertilia è allarmante. Acqua tra il giallo e marrone, è la conseguenza, probabilmente, dei poderosi sversamenti di reflui nel vicino Calic. Guarda le immagini
ALGHERO - Guardare per credere. Quelle che un tempo erano acque trasparenti e cristalline oggi assumono un colore prossimo al marrone scuro, giallastro. Il fenomeno riscontrato già la scorsa estate, si ripete in tutta la sua drammaticità già da marzo-aprile. Inutile nascondersi, il litorale spiaggiato di Maria Pia, inizialmente sul versante più prossimo a Fertilia, è compromesso, non irrimediabilmente, dai poderosi sversamenti di reflui del nuovo impianto di depurazione nel vicino Calic. Fenomeno che tra qualche mese potrebbe estendersi, come già avvenuto in passato, a tutto il golfo.
Danno d'immagine. Incalcolabile il danno per l'immagine della Riviera del Corallo, la cui forza, da sempre, rimane la bellezza del suo mare e delle coste incontaminate. A questo si aggiunge quello economico per i titolari degli stabilimenti balneari che insistono sulla spiaggia di Maria Pia, già in affanno dopo i vertiginosi cali delle ultime stagioni estive. Basta parlare con qualche pescatore subacqueo per avere conferma di quanto e come il fondale stia celermente cambiando (sempre più soffocato da banchi di alghe veicolate dallo stagno).
Reflui ininterrotti nel Calic. Non c'è da stupirsi. Tutti gli esperti, sia professori che studiosi, avevano da tempo ammonito la scelta di veicolare enormi quantità di reflui direttamente nello stagno del Calic (che vanno ad aggiungersi agli scarichi abusivi). E le conseguenze iniziano a vedersi (si, probabilmente questo è solo l'inizio). Nonostante gli ultimi investimenti, i proclami e le numerose dichiarazioni a mezzo stampa, infatti, le acque depurate di San Marco continuano ad essere immesse ininterrottamente, dal giorno in cui l'impianto è stato inaugurato, in direzione Calic. Il danno, insomma, continua. |
NICOLA SECHI
Nelle foto: l'acqua fronte palazzo dei congressi ad Alghero (4 aprile 2011) e lo scarico del depuratore di San Marco