A.B.
16 aprile 2011
Petrolchimico: Cgil coi lavoratori di Porto Torres
«Non ci fidiamo di Eni, gli enti locali garantiscano l’occupazione», commenta il segretario generale del sindacato Antonio Rudas

SASSARI - «I lavoratori del petrolchimico di Porto Torres, che con le loro iniziative di lotta oggi (ieri per chi legge, ndr.) hanno bloccato le produzioni nello stabilimento e occupato la sala consiliare del Comune di Porto Torres, non si fidano di “Eni” né degli enti locali che si fidano della controparte. Il segretario generale è pienamente concorde con i lavoratori».
E' quanto dichiara il segretario generale della Cgil di Sassari, Antonio Rudas, che da ieri mattina partecipa alla nuova clamorosa forma di protesta a fianco dei lavoratori del polo petrolchimico turritano. Il presidio delle maestranze operanti nelle attività legate alla chimica proseguirà fin quando gli enti locali non avranno fatto chiarezza sulla posizione da tenere in merito ad eventuali accordi con Eni. Come più volte ribadito, la Cgil di Sassari non è affatto contraria all’insediamento di nuove realtà produttive, ma pretende la garanzia della continuità occupazionale per i lavoratori nel passaggio tra l’annunciata cessazione delle attività della chimica “tradizionale” e l’avvio della cosiddetta “chimica verde”. In questo senso, sostiene i lavoratori nella richiesta di garanzie verso gli enti locali, affinché non venga siglata alcuna intesa che non contempli la continuità occupazionale.
Nella foto: Antonio Rudas, segretario generale della Cgil Sassari
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