Una polemica «fuori luogo» quella innescata dal Pdl algherese sulla concessione degli spazi della facoltà di Architettura per un´iniziativa dell´associazione Alghero bene Comune. Spazientito il Preside di Architettura
ALGHERO - L'
interrogazione presentata dal capogruppo Pdl, Giancarlo Piras - che sarà sottoposta al vaglio del Consiglio comunale prossimamente - riapre le polemiche sullo svolgimento (mercoledì 8 giugno ndr) dell'iniziativa pubblica dell'associazione Alghero Bene Comune nei locali dell'ex Asilo Sella, oggi sede della Facoltà di Architettura. Ad intervenire è il preside della stessa Facoltà, Giovanni Maciocco, che non nasconde la sua «incredulità e viva preoccupazione», sul documento politico.
Da guida dell'ateneo non si esime di fare alcune considerazioni nella risposta ai pidiellini algheresi. Innanzitutto la disponibilità sempre offerta e data ad altre associazioni di poter svolgere manifestazioni nelle sedi universitarie. «La Facoltà è una casa aperta - dice - che appartiene a tutti e non è né potrebbe essere esclusiva di nessuno». Insieme al rispetto per le Istituzioni e al reciproco riconoscimento dei meriti della politica «e del Comune per aver creato le condizioni per gli spazi concessi all'Università», ci sono «i risultati che la Facoltà ha conseguito in breve tempo».
«Ma a mio parere - precisa il preside - la parola “rispetto” non è sinonimo di perbenismo, né di realismo politico, perché sono da sempre convinto che nel caso di un’istituzione culturale come è una facoltà universitaria non portino da nessuna parte». Cio'che è importante spiega: «è che la Facoltà debba essere un luogo aperto al dibattito culturale al confronto tra le opinioni, che questo confronto debba alimentare una riflessione critica sui problemi generali della nostra vita organizzata, problemi che non possono essere ingabbiati da polemiche locali sulle quali non mi farò mai trascinare né farò trascinare la Facoltà di Architettura».
Alza i toni il Professore solo per rispondere all'aggettivo «privatistico» utilizzato nell'interpellanza e per cui si dice «profondamente colpito e offeso». «I miei studenti sanno che prima di tracciare un segno su un foglio bianco è necessario pensarci molto. Credo che per le parole occorra pensarci molto di più proprio perché se i segni si possono cancellare immediatamente, le parole hanno bisogno di molto più tempo». «E il dibattito culturale - prosegue - contribuisce a costruire il patrimonio morale della Facoltà, quel patrimonio che ci spinge a formare non soltanto architetti, urbanisti e designers, ma soprattutto persone capaci di stare al mondo in quanto in grado di esercitare un pensiero critico, come parte costitutiva del progetto formativo».
«Questo è il vero servizio al territorio», dice il preside rassicurando che la Facoltà non ha cambiato destinazione d'uso come azzardato nel documento politico «ma è sempre lo stesso luogo formativo, culturalmente aperto e vivace. Poiché si tratta sempre dello stesso luogo, trovo - se è concessa anche a me un po’ di ironia conclude - che sia invece del tutto fuori luogo, stricto sensu, l’interrogazione del consigliere Giancarlo Piras».
Nella foto: Giovanni Maciocco